Riunificazione tedesca: Germania est e ovest tornano insieme

Il 3 ottobre 1990 la Germania est e la Germania ovest si riuniscono: 45 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Germania è nuovamente unita.

La divisione della Germania in 4 zone di occupazione
alla fine della seconda guerra mondiale,
ciascuna zona gestita da una delle 4 potenze vincitrici

Dopo la fine della seconda guerra mondiale in Europa, la Germania era stata divisa in quattro zone di occupazione. La vecchia capitale Berlino, in quanto sede del Consiglio di Controllo Alleato, venne essa stessa suddivisa in quattro zone di occupazione. Benché l’intento delle quattro potenze occupanti fosse di governare insieme una Germania con i confini del 1947, l’avvento delle tensioni della guerra fredda fece sì che le zone alleate occidentali (francese, britannica e statunitense) formassero nel 1949 la Repubblica Federale Tedesca (RFT), comprendendo Berlino ovest ed escludendo la zona di occupazione russa, che divenne nello stesso anno la Repubblica Democratica Tedesca (RDT), comprendente Berlino Est. Oltre a ciò, diverse parti dell’ex Reich tedesco vennero annesse alla Polonia e all’Unione Sovietica.

Passaggi fondamentali in vista della riunificazione furono la caduta del muro di Berlino (9 novembre 1989) e l’entrata in vigore, il primo luglio 1990, del Trattato sull’unione monetaria, economica e sociale (Währungs-, Wirtschafts- und Sozialunion) tra i due Stati, che prevedeva un tasso di conversione tra marco dell’est e marco dell’ovest di 1 a 1 per le partite correnti e di 2 marchi dell’est per un 1 marco dell’ovest per patrimoni e debiti. Dopo le prime elezioni libere nella Germania Est, tenutesi il 18 marzo 1990, le quali videro una vittoria della coalizione di centro-destra guidata dai cristiano-democratici favorevole all’unificazione, i negoziati tra i due Stati culminarono in un Trattato di Unificazione, mentre i negoziati tra le due Germanie e le quattro potenze occupanti (Francia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica) produssero il cosiddetto Trattato due più quattro, che garantiva la piena indipendenza a uno stato tedesco riunificato.

Legalmente non si trattò di una riunificazione tra i due stati tedeschi, ma dell’annessione da parte della Germania Ovest dei cinque Länder della Germania Est e di Berlino Est: tale scelta velocizzò la riunificazione tra i due stati (evitando così la creazione di una nuova costituzione e la sottoscrizione di nuovi trattati internazionali).

Da sinistra, il ministro degli Interni della RFT Wolfgang Schäuble, il presidente del Consiglio della RDT Lothar de Maizière e il segretario di Stato della RDT Günther Krause ritratti dopo la firma del patto di unificazione (31 agosto 1990).

La Germania riunificata rimase un paese membro delle Comunità europee (e poi dell’Unione europea) e della NATO. La stessa riunificazione tedesca appare come un passaggio imprescindibile per la successiva integrazione europea (a partire dal Trattato di Maastricht firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il primo novembre 1993) e per l’adozione dell’euro come valuta comune a numerosi Paesi del continente.

Immagine d’apertura: bandiera della Repubblica Federale Tedesca

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