La produzione di rifiuti nel centro Italia è restata stabile nel complesso, con Marche, Emilia Romagna e Toscana che registrano un incremento e Lazio ed Umbria una diminuzione; la raccolta differenziata è passata dal 41% al 58% tra il 2013 e il 2018( +17%), le Marchesi confermano le più virtuose con il 69%, la Toscana sotto la media nazionale, ma Lucca si piazza al secondo posto per raccolta differenziata Sopra la media nazionale anche Prato e Pisa.
Per approfondire la gestione circolare dei rifiuti in 5 Regioni dell’Italia centrale (Emilia Romagna, Toscana, Marche Umbria, Lazio) e in 31 città si è svolto il quarto ed ultimo workshop on line “Gestione circolare dei rifiuti nelle città e le nuove direttive europee” organizzato dal Green City Network, iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, in collaborazione con Conai, in cui è stato presentato il Rapporto sui rifiuti urbani e l’economia circolare nel Centro Italia. Grazie dell’ attenzione
Scattata la fotografia alle Regioni e alle città del centro Italia sulla gestione circolare dei rifiuti urbani La produzione di rifiuti è restata stabile nel complesso, con Marche, Emilia Romagna e Toscana che registrano un incremento e Lazio ed Umbria una diminuzione.; la raccolta differenziata è passata dal 41% al 58% tra il 2013 e il 2018( +17%), le Marche si confermano le più virtuose con il 69% di RD e una città, Ferrara, svetta con l’86%; il tasso di riciclo, 45%, è uguale al dato nazionale. La gestione dei rifiuti urbani nelle città italiane ha operato grandi cambiamenti nei decenni trascorsi con lo sviluppo delle raccolte differenziate, il sistema dei Consorzi, l’affermazione di attività industriali di riciclo, ora le città per raggiungere gli obiettivi fissati dall’ Unione Europea si trovano di fronte nuove sfide.
Per approfondire la gestione circolare dei rifiuti in 5 Regioni dell’Italia centrale (Emilia Romagna, Toscana, Marche Umbria, Lazio) e in 31 città si è svolto il quarto ed ultimo workshop on line “Gestione circolare dei rifiuti nelle città e le nuove direttive europee” organizzato dal Green City Network, iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, in collaborazione con Conai, in cui è stato presentato il Rapporto sui rifiuti urbani e l’economia circolare nel Centro Italia.
Il rapporto sulla raccolta differenziata
Per la redazione del Rapporto, il Green City Network ha svolto un’indagine qualitativa a campione fra le città Capoluogo di provincia e tra quelle medie e piccole (tra i 50.000 e i 15.000 abitanti). Dal Rapporto emerge che la produzione dei Rifiuti Urbani (RU) nel corso degli ultimi anni (2013-2018) è cresciuta: a livello nazionale, nelle Regioni studiate invece è restata pressoché stabile. Le Marche registrano il maggior incremento (+39 kg/ab/anno), seguite da Emilia Romagna (+37) e Toscana (+17), Lazio e Umbria registrano una riduzione dei rifiuti rispettivamente di -24 e -2 kg/ab/anno.
Per la raccolta differenziata 2 Regioni, Lazio e Toscana, hanno una RD inferiore alla media nazionale (58%), Marche, Emilia Romagna ed Umbria superano la media nazionale con rispettivamente 69%, 67%, 63%. Tra le città, 15 hanno RD superiore alla media nazionale, con Ferrara che arriva all’ 86%, seguita da Parma e Lucca all’ 81%, mentre 9 città, tra cui Roma, hanno la RD minore del 50%, con Latina ferma al 23%. .Per quanto riguarda la raccolta differenziata delle plastica 18 Capoluoghi (su 31) hanno una performance superiore alla media nazionale (24 kg/ab) con il testa Ferrara con 53 kg/ab, seguita da Terni (43) e da Pesaro e Rimini (42). In coda c’è Rieti con 0. Rispetto alla RD pro capite ella plastica, tra il 2013 e il 2018, l’incremento maggiore si registra a Viterbo, dove la raccolta cresce di 9 volte. Il tasso di riciclo dei rifiuti urbani nel Centro Italiai è uguale a quello nazionale:45%. Solo le Marche con il 56% hanno raggiunto l’obiettivo previsto per il 2025 (55%), vicino al target l’ Emilia Romagna con il 54%. In coda il Lazio con il 34% che dovrà compiere lo sforzo maggiore per raggiungere l’obiettivo. Lo smaltimento in discarica è pari al 20%, con punte del 40% in Umbria.