Lanciato Sputnik 2 con cagnetta Kudrjavka primo essere vivente nello spazio

Il 3 novembre 1957 l’URSS lancia in orbita lo Sputnik 2, il secondo satellite artificiale della storia e il primo con a bordo un essere vivente, la cagnolina Laika.

Lanciato dall’Unione Sovietica, lo Sputnik 2 era una capsula a forma di cono alta 4 metri con un diametro di base di 2 metri che pesava circa 500 kg, sebbene non fosse progettata per separarsi dal nucleo del razzo che portava in orbita, portando la massa totale in orbita a 7,79 tonnellate. Conteneva diversi vani per trasmettitori radio, un sistema di telemetria, un’unità di programmazione, un sistema di rigenerazione e termoregolazione per la cabina e strumenti scientifici. Una cabina separata sigillata conteneva la cagnolina Kudrjavka (erroneamente denominata “Laika”, che era il nome convenzionale russo della razza).

Francobollo rumeno del 1959 ritraente Laika, la scritta dice:
“Laika, primo viaggiatore del cosmo”

I dati tecnici e biologici sono stati trasmessi utilizzando il sistema di telemetria Tral D, trasmettendo dati alla Terra per un periodo di 15 minuti durante ciascuna orbita. Due fotometri erano a bordo per misurare la radiazione solare (emissioni di raggi ultravioletti e raggi X) e i raggi cosmici. Una telecamera a 100 linee ha fornito immagini di Laika. Lo Sputnik 2 è stato lanciato nello spazio solo 32 giorni dopo il suo predecessore Sputnik 1. Grazie all’enorme successo dello Sputnik 1, il leader sovietico Nikita Khrushchev ordinò a Sergei Korolev, progettatore capo del programma spaziale sovietico, di tornare a lavorare creando uno Sputnik 2 che doveva essere pronto per lo spazio per il 40 ° anniversario della rivoluzione d’ottobre.

Il progetto sia per lo Sputnik 1 che per lo Sputnik 2 fu avviato e presentato da Korolev, e fu approvato nel gennaio 1957. A quel tempo, non era chiaro che il progetto satellitare principale dei sovietici (che sarebbe poi diventato Sputnik 3) sarebbe stato in grado di andare nello spazio a causa dei problemi in corso con l’ICBM R-7, necessario per lanciare un satellite di quelle dimensioni. “Korolev propose di sostituire due” satelliti semplici “al satellite IGY“. La scelta di lanciare questi due invece di aspettare che il più avanzato Sputnik 3 fosse finito è stata in gran parte motivata dal desiderio di lanciare un satellite in orbita prima degli Stati Uniti.

Dopo il lancio, la batteria del satellite Sputnik 2 si esaurì dopo appena 6 giorni. Rientrò nell’atmosfera terrestre il 14 aprile 1958, dopo un viaggio di 162 giorni. Il satellite rientrò nell’atmosfera come previsto vicino Mosca dopo aver raggiunto un’altitudine massima di 350 km; la cagna Kudrjavka morì invece dopo appena cinque ore dal lancio a causa degli sbalzi di temperatura.

Immagine d’apertura: Modello dello Sputnik 2 presente al Museo della cosmonautica a Mosca

Bibliografia e fonti varie

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