L’interruzione delle normali attività, l’improvvisa separazione dagli amici, e, ovviamente, la paura stessa del virus, possono provocare impatti destabilizzanti sul benessere mentale e fisico di bambine e bambini, ragazze e ragazzi. Impatti che per taluni, e in certi contesti, si amplificano pericolosamente con il «rischio di trasformare il distanziamento sociale in distanziamento di classe».
«Se l’orizzonte è un lockdown generalizzato, servono risorse e misure adeguate», rileva la garante per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi. «Servono finanziamenti differenziati per evitare ulteriori disagi – dice Bianchi rivolgendosi a Governo e Regione – Se le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi dovranno imparare a vivere con drastiche limitazioni sarà doveroso investire maggiormente su competenze, rilevamento e studio dei dati in ambiente scolastico. Serviranno infatti rapidi sistemi di raccolta dati, analisi e sviluppo di evidenze scientifiche per misurare l’impatto della pandemia anche sulle famiglie, e consentire una adeguata programmazione per l’adattamento».
La riduzione della povertà e della povertà educativa così come il potenziamento assistenziale soprattutto a carattere territoriale sono – secondo Camilla Bianchi – necessarie anche per chi finora ha fatto affidamento su aiuti a scuola o per quelle famiglie che stanno affrontando problemi di salute o l’improvvisa perdita del lavoro. «La preoccupazione per la diffusione del Covid -19 nelle nostre vite e nei nostri luoghi quotidiani si accresce. Ma questa apprensione, che colpisce tutti, ha un potere molto più grande su individui che si stanno formando. La scuola è purtroppo diventata luogo di ordinanze continue, spesso confliggenti tra loro, che hanno come unico risultato quello di essere moltiplicatori di apprensione e agitazione», aggiunge la garante. Da qui, anche in stretta sinergia con la rete dei garanti che si è riunita per «offrire un punto di vista omogeneo», Bianchi esorta le istituzioni di governo nazionale e regionale a mettere in campo azioni e misure precise.
«Le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, che dai dati attuali sono maggiormente risparmiati dal virus dal punto di vista fisico, non lo sono affatto per quanto riguarda il loro benessere psicologico ed emotivo. Essere a casa invece che nelle aule può sembrare poca cosa rispetto alla malattia, ma non possiamo trascurare l’effetto che tutta questa situazione può determinare in maniera molto negativa su alunne e alunni».
«Le scuole – continua Bianchi – hanno compiuto un grande sforzo per far fronte a questa emergenza, adeguando e potenziando le loro reti per una trasmissione più efficace delle lezioni on line, costruendo vari progetti per una DAD più strutturata, ma l’andamento della pandemia, con la sua diffusione e pericolosità e con la prospettata chiusura totale, ha reso inadeguato lo spazio di discussione su alternanza delle presenze, orari differenziati, trasporti adeguati».
«Le restrizioni anti-Covid, se non calmierate con adeguati sostegni, diventeranno un acceleratore di diseguaglianze sociali, familiari, individuali e territoriali», avverte Bianchi che conclude con un’esortazione a «guardare all’esperienza della rete dei Garanti come presupposto fondamentale per la costruzione condivisa di azioni necessarie alla protezione delle persone di minore età».