Adottata la bandiera dell’Europa

L’8 dicembre 1955 il Consiglio d’Europa approva definitivamente l’adozione della Bandiera dell’Europa, che sarà poi adottata dalla CEE nel 1985 e quindi dalla futura Unione Europea.

La scelta della bandiera è il risultato di una lunga ed elaborata discussione che ebbe luogo presso il Consiglio d’Europa nella prima metà degli anni cinquanta e il numero di stelle non è correlato al numero di stati membri, infatti le 12 stelle sono state interpretate come un simbolo antico di armonia e solidarietà, per indicare, appunto, l’armonia e la solidarietà che dovrebbero caratterizzare i rapporti tra i Paesi europei.

Varie proposte avanzate per la Bandiera dell’Europa, da sinistra a destra: proposta della “unione paneuropea” di Kalergi, proposta “a otto anelli”, proposta ” a stella singola”, proposta “costellazione di Madariaga” e infine la proposta “a quindici stelle” approvata dal Consiglio d’Europa

La cronistoria della scelta della bandiera europea ha inizio con la fondazione stessa del Consiglio d’Europa, istituito nel 1949 e che già nel 1950 attivò un proprio comitato per valutare il processo di selezione di una bandiera europea.

Vennero presentate molte proposte, tra cui anche quella del politico austriaco e fondatore nel 1922 dell’Unione Paneuropea, il conte Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi, contenente una croce rossa dentro un cerchio giallo su drappo blu, ma che non fu accolta per il riferimento cristiano non coerente con la partecipazione al Consiglio d’Europa di un paese membro di predominante fede musulmana, quale la Turchia. Il francese Robert Bichet propose una bandiera bianca con quindici stelle verdi, quanti erano i membri dell’organizzazione in quel momento. Un’altra proposta fu quella del Movimento Federalista Europeo che propose la propria bandiera consistente in un’ampia E verde che copriva l’intero rettangolo del vessillo, lasciando in bianco la parte tra le aste orizzontali. Parecchie furono comunque le bozze con predominanza del blu e con simbologia circolare, comprese alcune proposte di Hanno F. Konopath, membro amburghese dell’organizzazione Europa Union, autore tra gli altri di due bozzetti depositati nel 1952 al Consiglio d’Europa e perfettamente analoghi alla bandiera poi scelta, salvo avere in un caso 11 e nell’altro 15 stelle d’oro su campo blu. Medesimo motivo stilistico era prevalente nei molti bozzetti (almeno 21 sono documentati) presentati da Arsène Heitz, bozzettista che lavorava presso l’ufficio postale del Consiglio d’Europa, tra i quali meritano menzione varie versioni di bandiera con campo blu e cerchio di stelle (d’oro o bianco-rosse) in numero variabile (ma di solito 14) più una singola stella di medesimo colore posta al centro del cerchio di stelle. Vi fu anche la proposta di Carl Weidl-Raymon di una singola larga stella d’oro su drappo blu, gradita anche dal Paul M. G. Lévy, belga e allora direttore dell’ufficio per l’informazione e la stampa del Consiglio d’Europa, che fu scartata perché troppo simile alla bandiera del Congo.

Il 25 settembre 1953 il comitato consultivo adottò quale proposta di bandiera da proporre ai rappresentanti dei governi il vessillo con 15 stelle dorate disposte in cerchio su campo blu. La bandiera fu formalmente presentata alla stampa a Strasburgo il 26 settembre da François de Menthon, presidente del comitato consultivo del Consiglio d’Europa.

La scelta del numero non soddisfaceva però la Germania in quanto uno dei 15 membri dell’organizzazione nel 1953 era il territorio della Saar (membro associato), non ancora reso dai francesi alla Germania e il cui status era ancora sotto discussione. L’ipotesi di 14 stelle fu bocciata per analoghi motivi avanzati da parte francese e il numero di tredici fu scartato anche per ragioni di superstizione, visto che è inteso negativamente in vari paesi europei.

I rappresentanti dei governi decisero pertanto di istituire un comitato congiunto con l’assemblea parlamentare e chiesero all’Assemblea di sospendere l’uso di un vessillo fino a una formale adozione della bandiera.

Il comitato congiunto creò il 19 maggio 1954 una minicommissione di tre propri membri (compreso Bichet) e tre esperti di araldica (compreso l’araldo irlandese Slevin) per studiare e dirimere la questione. La commissione propose una bandiera azzurra con otto anelli d’argento intrecciati in cerchio, che fu scartata per una certa similitudine con la plancia girevole del telefono in uso in quegli anni e con il vessillo olimpico.

Nel gennaio 1955 il Segretariato Generale del Consiglio d’Europa organizzò allora per i rappresentanti dei governi una rassegna dei numerosi progetti presentati, al termine della quale il campo si ridusse a sole due proposte, ossia a quella del diplomatico, storico e pacifista spagnolo Salvador de Madariaga, cofondatore in Belgio del Collegio d’Europa, il quale propose una costellazione di stelle (posizionate conformemente alla posizione geografica delle capitali europee, con una stella più grande per Strasburgo, sede del Consiglio d’Europa) su un fondo blu e a quella del francese Arsène Heitz, che sottopose una ventina di disegni, tra cui anche la corona di quattordici stelle d’oro su drappo blu con una stella d’oro al centro, che venne posta a giudizio in quel contesto.

Il 25 ottobre del 1955 l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, considerate opinioni e riserve espresse, favorì il disegno di Heitz, ma scelse di apporre dodici stelle sul drappo blu e raccomandò che i rappresentanti dei governi l’adottassero, cosa che gli Stati allora membri (Belgio, Danimarca, Francia, Germania fed., Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Turchia) fecero l’8 dicembre 1955 con il seguente testo:

«Sullo sfondo blu del cielo del Mondo occidentale, le stelle rappresentano i popoli dell’Europa in un cerchio, simbolo di unità… proprio come i dodici segni dello zodiaco rappresentano l’intero universo, le dodici stelle d’oro rappresentano tutti i popoli d’Europa – compresi quelli che non possono ancora partecipare alla costruzione dell’Europa nell’unità e nella pace.»

Il numero 12 fu scelto quindi come simbolo di perfezione e completezza, mentre il campo blu della bandiera intende richiamare il cielo ponentino scuro dell’occidente (in antitesi al cielo più luminoso del levante orientale).

Terminato questo lungo processo selettivo la foggia della bandiera ottenne finalmente il riconoscimento ufficiale e l’Ufficio d’Informazione e Stampa del Consiglio d’Europa, diretto da Paul M. G. Lévy ne realizzò il modello esatto che rappresenta la fonte storico-giuridica più antica di riferimento per il disegno della bandiera europea. La bandiera fu infine per la prima volta esposta al castello di la Muette a Parigi il 13 dicembre 1955.

Il sito on-line ufficiale dell’Unione europea fornisce un’interpretazione della bandiera nei seguenti termini: “Le 12 stelle in cerchio simboleggiano gli ideali di unità, solidarietà e armonia tra i popoli d’Europa.“, mentre in una descrizione più specifica e araldica, sul sito è scritto:

«Sullo sfondo blu del cielo, una corona di dodici stelle dorate rappresenta l’unione dei popoli europei. Il numero delle stelle, invariabile, è simbolo di perfezione e unità. L’emblema è costituito da una bandiera blu di forma rettangolare, la cui base (il battente della bandiera) ha una lunghezza pari a una volta e mezza quella dell’altezza (il ghindante della bandiera). Dodici stelle dorate sono allineate ad intervalli regolari lungo un cerchio ideale il cui centro è situato nel punto d’incontro delle diagonali del rettangolo. Il raggio del cerchio è pari a un terzo dell’altezza del ghindante. Ogni stella ha cinque punte ed è iscritta a sua volta in un cerchio ideale, il cui raggio è pari a 1/18 dell’altezza del ghindante. Tutte le stelle sono disposte verticalmente, cioè con una punta rivolta verso l’alto e due punte appoggiate direttamente su una linea retta immaginaria perpendicolare all’asta. Le stelle sono disposte come le ore sul quadrante di un orologio e il loro numero è invariabile.»

Bibliografia e fonti varie

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