Nasce l’UNICEF

L’11 dicembre 1953 nasce il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, in sigla noto come UNICEF.

L’UNICEF è il successore del Fondo internazionale di emergenza per l’infanzia (ICEF), creato nel 1946 dall’amministrazione per la riabilitazione dei soccorsi delle Nazioni Unite per fornire soccorso immediato ai bambini e alle madri colpiti dalla seconda guerra mondiale. Lo stesso anno, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite istituì il Fondo internazionale di emergenza per l’infanzia delle Nazioni Unite (UNICEF) per istituzionalizzare ulteriormente i soccorsi postbellici. Nel 1950, il mandato dell’UNICEF è stato esteso per far fronte ai bisogni a lungo termine di bambini e donne, in particolare nei paesi in via di sviluppo. L’11 dicembre 1953 infine, l’organizzazione divenne una parte permanente del Sistema delle Nazioni Unite e il suo nome fu successivamente cambiato nella sua forma attuale, sebbene mantenga l’acronimo originale.

Oggi l’UNICEF, con sede centrale a New York, è presente in 190 paesi e si occupa di assistenza umanitaria per i bambini e le loro madri in tutto il mondo, principalmente nei paesi in via di sviluppo

Tra gli obiettivi programmatici dell’UNICEF rientrano la promozione di aborti sicuri e l’educazione alla pianificazione familiare e all’utilizzo della contraccezione. In una dichiarazione congiunta del 2011, l’UNICEF sosteneva la necessità di contrastare la diffusione dell’aborto selettivo, attraverso piani che favorissero tra l’altro l’utilizzo di servizi di aborto sicuro e programmi di pianificazione familiare per diminuire così il ricorso all’aborto.

Nel 2013, assieme all’OMS, ha pubblicato un piano integrato di linee guida per la prevenzione della mortalità infantile causata da polmonite e diarrea, inserendo, tra le strategie consigliate per la promozione della salute di donne e bambini, l’accesso a servizi di aborto sicuro.

L’UNICEF fa sua la strategia ABC (“abstitence, be faithful and consistent condom use” – “astinenza, fedeltà e uso consistente dei contraccettivi”) adottata in diversi interventi internazionali a prevenzione dell’AIDS.

Nel 1996 il Vaticano ha ritirato il suo contributo simbolico all’UNICEF in occasione della pubblicazione da parte di quest’ultimo di un manuale sulle operazioni di emergenza per le popolazioni rifugiate che sosteneva la diffusione di pratiche contraccettive di emergenza. Nonostante ciò, in diverse occasioni alti funzionari dell’UNICEF hanno negato che l’organizzazione promuovesse l’aborto o metodi di pianificazione familiare.

L’UNICEF sostiene inoltre l’adozione da parte degli Stati di leggi che garantiscano alle coppie LGBT e ai loro figli il riconoscimento legale del loro status, in quanto tali norme contribuirebbero a garantire il superiore interesse dei bambini.

Immagine apertura: bandiera dell’Unicef

Bibliografia e fonti varie

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