Il 3 febbraio 1966 la sonda Luna 9 lanciata dall’Unione Sovietica il 31 gennaio, atterra sulla Luna, diventando la prima sonda costruita dall’uomo ad atterrare su un altro corpo celeste.
Il veicolo spaziale Luna 9 era stato sviluppato nell’ufficio di progettazione sovietico allora noto come OKB-1, sotto il capo progettista Sergei Korolev (che era morto prima del lancio). Le prime 11 missioni Luna non avevano avuto successo per una serie di motivi. A quel tempo il progetto fu trasferito all’ufficio di progettazione di Lavochkin poiché OKB-1 era impegnato con una spedizione con equipaggio sulla Luna. Luna 9 è stato il dodicesimo tentativo di atterraggio morbido da parte dell’Unione Sovietica; è stata anche la prima sonda spaziale di successo costruita dall’ufficio di progettazione di Lavochkin, che alla fine avrebbe progettato e costruito quasi tutti i veicoli spaziali lunari e interplanetari sovietici (poi russi).
La capsula d’atterraggio di Luna 9 pesava 99 kg, era ermeticamente sigillata e conteneva un sistema televisivo per la raccolta di immagini, un sistema di comunicazione radio, sensori per il controllo di temperatura e pressione, un radar-altimetro utilizzato nella fase di discesa, un sistema di programmazione a tempo ed un rivelatore di radiazioni.
Il modulo allunò il 3 febbraio nell’Oceanus Procellarum alla velocità di 6,1 m/s e l’impatto fu attenuato dal gonfiamento di un airbag. Furono aperti i quattro petali che proteggevano la sonda, in modo da stabilizzarla sul suolo lunare. Furono dispiegate le antenne, ed il sistema televisivo, grazie a degli specchi orientabili, iniziò a riprendere il panorama lunare circostante.
Furono inviate alla Terra sette sessioni di riprese per un totale di 8 ore e 5 minuti, che una volta elaborate ed assemblate, produssero una vista panoramica del sito di allunaggio e mostravano anche un masso nelle vicinanze e l’orizzonte lunare distante 1,4 km. Queste furono le prime immagini ravvicinate provenienti da un corpo celeste e furono un successo per le autorità sovietiche, che avevano così dimostrato la possibilità di inviare sonde automatiche su altri pianeti.
Luna 9 fornì anche la prima evidenza che il suolo lunare poteva sopportare il peso di una capsula spaziale, smentendo i timori che la stessa sarebbe potuta affondare nello strato superficiale polverulento.
Immagine d’apertura: una replica della sonda Luna 9 al Museo dell’aria e dello spazio a Parigi
Bibliografia e fonti varie
- McDowell, Jonathan. “Satellite Catalog”. Jonathan’s Space Page. Retrieved 14 August 2013.
- Jump up to:a b c d e f “NASA-NSSDC-Spacecraft-Details”. NASA. Retrieved 4 April 2013.
- https://nssdc.gsfc.nasa.gov/planetary/lunar/lunar_artifact_impacts.html
- “Chandrayaan-2 landing: 40% lunar missions in last 60 years failed, finds Nasa report”.
- Siddiqi, Asif A. (2018). Beyond Earth: A Chronicle of Deep Space Exploration, 1958–2016 (PDF). The NASA history series (second ed.). Washington, D.C.: NASA History Program Office. pp. 1–2. ISBN 9781626830424. LCCN 2017059404. SP2018-4041.
- “Luna E-6”. astronautix.com. Archived from the original on 15 March 2016. Retrieved 25 November 2020.
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- Daily Express front page Saturday February 5 1966^ BBC On This Day | 3 | 1966: Soviets land probe on Moon
- NSSDCA ID: 1966-006A-02