I volti dell’amore

Come tutte le sere uscivo con le mie amiche e ci trovavamo alla piazza del piccolo paese, l’ estate quest’anno è veramente molto calda come non succedeva da tanti anni. La mia amica era in ritardo, la cosa mi preoccupò e non poco. Provai a chiamarla ma rispondeva sempre la segreteria telefonica, guardai l’ orologio e senza proferire parole con le altre mie amiche mi metto in macchina per andarla a cercare. Di lei nemmeno l’ ombra, le lancette segnavano mezzanotte a malincuore vado a casa dei suoi genitori. Suo padre vedendomi si agitò: “ Federica dov’ è Paola! Non dovevate stare insieme?” La voce mi si bloccò in gola non riuscivo ad emettere un suono, le mani erano sudate e sentì una strana sensazione spiacevole. “Dovevamo incontrarci in piazza come tutte le sere! Ma non è venuta…” sua madre che ci aveva raggiunto all’entrata cominciò ad urlare per la paura. Mi misi in macchina con i genitori di Paola e cercammo per tutto il paese. Mentre passavamo per un vicolo chiuso vedo due sagome che litigavano, scendo in velocità mentre la macchina era ancora in movimento. Li raggiungo vedo la mia amica in lacrime e il suo ex che la strattonava, vedendoci arrivare lui sali sulla moto per andare via. “ Paola cosa sta succedendo?” chiese suo padre raggiungendoci, “ Mirko mi ha bloccato in questo vicolo! Non voleva che raggiungessi le mie amiche! Dice che sono solo sua!” e con le lacrime agli occhi buttò le braccia al collo di suo padre,” Devi lasciarlo perdere! Non è amore quello che prova lui per te! È un amore malato!” e mi avvicinai ad abbracciarla, fece una smorfia di dolore quando le toccai il braccio. La cosa mi insospettì non poco, rimandai le domande ad un altro momento a quando saremmo rimaste da sole. Il pomeriggio dopo con una scusa andai a trovarla a casa: ”Paola raccontami cosa è successo ieri? Mirko è violento, devi lasciarlo perdere!” “Federica mi ha fatto pena si è messo a piangere! Mi ha chiesto perdono, ma quando è passato di lì un ragazzo che mi ha guardato lui si è trasformato ! Ha cominciato ad urlare che ero una poco di buono e me l’ avrebbe fatta pagare!” singhiozzò abbracciandomi forte.

Monica Sabella

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