Primo lancio del Columbia, il primo space shuttle.

La costruzione del Columbia iniziò nel 1975, a Palmdale (California). Venne chiamato così in onore della nave capitanata da Robert Gray che esplorò il Pacifico nord occidentale e divenne il primo vascello statunitense a circumnavigare il globo. Il nome Columbia, inoltre, ricorda il modulo di comando della missione Apollo 11. Completata la costruzione l’orbiter venne portato al Kennedy Space Center il 25 marzo 1979.

Il primo volo del Columbia avvenne con la STS-1 (Space Trasportation System-1), che è stata la prima missione spaziale del Programma Space Shuttle. L’equipaggio era formato dal pilota Robert Crippen e dal veterano John Watts Young che aveva già partecipato alle missioni Gemini e Apollo. Il lancio avvenne dalla rampa 39-A del John F. Kennedy Space Center il 12 aprile 1981 e dopo due giorni l’orbiter atterrò sul lago Rogers (un bacino asciutto) alla base aerea Edwards in California. Gli obiettivi principali riguardavano il test sulla sicurezza in fase di lancio, in fase di atterraggio. Inoltre sono stati registrati ed elaborati i valori di temperatura, pressione e accelerazione nelle varie parti della navicella.

Nel 1983, il Columbia venne lanciato per la prima missione (STS-9) con 6 astronauti a bordo, incluso il primo non-americano a bordo di uno Shuttle, il Tedesco Ulf Merbold. Il 12 gennaio 1986 il Columbia decollò con il primo astronauta ispanico, Franklin Chang-Diaz. Il 5 marzo 1998 la NASA nominò il tenente colonnello Eileen Collins come comandante di una futura missione Columbia, missione che rese Collins la prima donna a comandare uno Space Shuttle.

Durante la sua ultima missione, il Columbia trasportava a bordo il primo astronauta israeliano, Ilan Ramon e la prima astronauta donna indiana, Kalpana Chawla. Gli altri membri dell’equipaggio erano Rick Husband (comandante), Willie McCool (pilota), Michael Anderson, Laurel Clark e David Brown.

La mattina del 1º febbraio 2003, il Columbia stava rientrando in atmosfera dopo una missione scientifica di 16 giorni. La NASA perse i contatti radio alle 9:00 a.m. (meridiano est degli Stati Uniti), appena pochi minuti prima dell’atterraggio programmato alle 9:16 nel Kennedy Space Center in Florida. Diverse riprese video mostrarono i resti del Columbia in fiamme nei cieli del Texas, a un’altitudine approssimativa di 63 km e a una velocità di circa 20.160 km/h (5,6 km/s).

I detriti e i rottami sono stati raccolti in silos missilistici decommissionati alla Cape Canaveral Air Force Station.

Dall’analisi delle immagini della partenza dello Shuttle, si è potuto vedere che un blocco di schiuma solida si era staccato dall’External Tank colpendo il rivestimento dell’ala sinistra della navetta provocando un foro di circa 25 centimetri che, al rientro, avrebbe permesso al calore di entrare all’interno, indebolendo la struttura portante della navetta fino a renderla ingovernabile tanto da consentire alle forze aerodinamiche di disintegrarla.

Immagine d’apertura: lancio del Columbia durante la missione STS-1 il 12 aprile 1981. In origine il serbatoio esterno era dipinto di bianco come chiaramente visibile.

Bibliografia e fonti varie

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