Il 24 aprile 1990 viene lanciato in orbita dalla NASA il telescopio spaziale Hubble, il più grande e versatile lanciato in orbita.
Lo Hubble Space Telescope (HST) è un telescopio spaziale che venne lanciato in orbita terrestre bassa nel 1990 ed è operativo ancora oggi. Nonostante esso non sia stato il primo telescopio spaziale, lo Hubble è uno dei più grandi e versatili, ed è ben conosciuto come strumento di ricerca di estrema importanza oltre che vessillo delle scienze astronomiche nell’immaginazione collettiva. L’HST è stato chiamato in onore dell’astronomo Edwin Hubble, ed è uno dei Grandi Osservatori della NASA, assieme al Compton Gamma Ray Observatory, il Chandra X-ray Observatory e il Telescopio spaziale Spitzer.
A mettere l’Hubble in orbita fu la missione STS-31, la trentacinquesima missione del programma Shuttle americano, che ha lanciato il telescopio spaziale Hubble nell’orbita terrestre. La missione ha utilizzato lo Space Shuttle Discovery, che è decollato dal Launch Complex 39B il 24 aprile 1990 dal Kennedy Space Center, in Florida.
L’equipaggio della Discovery ha posizionato in orbita il telescopio Hubble il 25 aprile e ha trascorso il resto della missione occupandosi di vari esperimenti scientifici nella baia di carico dello Shuttle e azionando una serie di telecamere IMAX per registrare la missione. Il lancio della Discovery segnò la prima volta dal gennaio 1986 che due Space Shuttle erano stati contemporaneamente sulla rampa di lancio: Discovery sul 39B e Columbia sul 39A.
Con uno specchio di 2,4 metri di diametro, i 5 strumenti principali dell’Hubble osservano nel vicino ultravioletto, nel visibile e nel vicino infrarosso. L’orbita esterna del telescopio, al di fuori dalla distorsione dell’atmosfera terrestre, gli permette di ottenere immagini a risoluzione estremamente elevata, con un disturbo contestuale sostanzialmente inferiore rispetto a quello che affligge i telescopi a Terra. L’Hubble ha registrato alcune delle più dettagliate immagini nella luce visibile, permettendo una visuale profonda nello spazio e nel tempo. Molte osservazioni dell’HST ebbero dei riscontri in astrofisica, per esempio determinando accuratamente il tasso di espansione dell’Universo.
Lo Hubble venne costruito dalla NASA, con contributi da parte dell’ESA. Lo Space Telescope Science Institute (STScI) seleziona gli obiettivi del telescopio e processa i dati ottenuti, mentre il Goddard Space Flight Center controlla il veicolo.
Già nel 1923 vennero proposti diversi telescopi spaziali. Lo Hubble venne finanziato negli anni settanta, con un lancio proposto nel 1983, ma che venne rimandato a causa di ritardi tecnici, i problemi di budget e il disastro del Challenger, nel 1986. Una volta lanciato nel 1990, venne scoperto un problema allo specchio primario, il quale era stato scavato erratamente, compromettendo le capacità del telescopio. Le ottiche vennero portate alla loro qualità prevista da una missione di servizio nel 1993.
Hubble è l’unico telescopio ad esser stato progettato per essere modificato in orbita da astronauti. Dopo il lancio con lo Space Shuttle Discovery nel 1990, 5 missioni dello Space Shuttle ripararono, aggiornarono e rimpiazzarono sistemi sul telescopio, inclusi tutti e 5 i suoi strumenti principali. La quinta missione venne cancellata a seguito del disastro del Columbia nel 2003, ma dopo un’animata discussione pubblica, l’amministratore della NASA Mike Griffin approvò la quinta missione di servizio, completata nel 2009. Il telescopio è al 2020 operativo e secondo le stime potrà funzionare fino al 2030-2040. Il suo successore, il James Webb Space Telescope (JWST), dovrebbe essere lanciato- salvo ulteriori slittamenti- entro ottobre 2021.
L’Hubble orbita la Terra nella tenue atmosfera superiore, decadendo lentamente a causa dell’attrito. Per questo, esso rientrerà nell’atmosfera terrestre in alcuni decenni a seconda dell’attività del Sole e del suo impatto sull’atmosfera superiore. In caso di rientro, alcune componenti del telescopio, come lo specchio primario con annessa struttura di supporto sopravviverebbero, potendo potenzialmente arrecare danni a persone o cose. Nel 2013, il responsabile del progetto James Jeletic affermò che Hubble sarebbe potuto sopravvivere fino al 2020, ma basandosi sull’attività solare e l’attrito atmosferico un rientro atmosferico avverrà tra il 2028 e il 2040. Nel giugno 2016 la NASA estese il contratto in servizio dell’Hubble fino al 2021.
I piani originari della NASA per deorbitare in sicurezza l’Hubble consistevano nel riportarlo a terra usando uno Space Shuttle, per poi essere esposto alla Smithsonian Institution. Ciò non è più possibile a causa del ritiro della flotta, ma sarebbe stato comunque improbabile visti il costo della missione e i rischi per l’equipaggio, preferendo l’ipotesi di aggiunta di un modulo di propulsione addizionale per permettere un rientro controllato. Tra tutti questi progetti, l’unico effettivamente realizzato è il Soft Capture and Rendezvous System, che faciliterebbe missioni robotiche o con equipaggio.
Immagine d’apertura: il Disovery posiziona l’Hubble in orbita
Bibliografia e altre fonti
- (EN) NASA – NASA’s Great Observatories, su www.nasa.gov
- HubbleSite – The Telescope – Hubble Essentials, su hubblesite.org.
- (EN) NASA’s Webb Observatory Requires More Time for Testing and Evaluation; New Launch Window Under Review
- Office of Safety, Reliability, Maintainability and Quality Assurance (15 October 1990). “Misson Safety Evaluation Report for STS-31 – Postflight Edition” (PDF). Washington, DC: NASA.
- Four years after final service call, Hubble Space Telescope going strong, su www.cbsnews.com.