Una donazione per Luana per dare un futuro al suo bambino. Il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai, attraverso il Comitato Montemurlo Solidale e tutte le associazioni, ha lanciato oggi una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Luana D’Orazio, la giovane operaia morta ieri in un’azienda tessile. La raccolta si propone di provvedere alle necessità del bambino di appena 5 anni, rimasto orfano.
«Quella di Luana è un’immane tragedia che ci lascia sgomenti e che, ancora una volta, ci porta a interrogarci sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. – dice il sindaco Simone Calamai – In attesa delle perizie degli ispettori della Usl, che dovranno stabilire le cause dell’incidente, il Comune di Montemurlo ha voluto subito dimostrare concretamente la propria vicinanza alla famiglia della giovane. Oggi ho chiamato la madre di Luana, alla quale ho rinnovato la mia vicinanza, la solidarietà e il cordoglio di tutta la comunità montemurlese. La famiglia mi ha dato il proprio consenso ad avviare la raccolta fondi, che nelle nostre intenzioni vuole sostenere in particolare le necessità del bambino di Luana, appena 5 anni, rimasto orfano. Luana ieri era a lavoro per dare un futuro a suo figlio. È davvero straziante pensare che questa giovane madre non ci sia più e fa rabbia pensare che nel 2021 si possa ancora morire di lavoro. Il Comune di Montemurlo non si fermerà nel chiedere verità e per spezzare questa terribile catena di morti bianche. Attraverso il Comitato Montemurlo Solidale e grazie al sostegno di tutte le associazioni, che sono attive sul territorio, abbiamo lanciato questa raccolta fondi alla quale invitiamo tutti a contribuire anche con una piccola donazione».
L’iban sul quale fare i versamenti è IT11 U030 6937 9791 0000 0004 565 presso la Banca Intesa San Paolo – Filiale di Montemurlo via Scarpettini, la causale da indicare è “Donazione per Luana”
«Queste morti sono inaccettabili. – conclude il sindaco Simone Calamai- Oggi piangiamo Luana, 23 anni non ancora compiuti, ma non posso dimenticare che solo tre mesi fa esatti, i primi giorni di febbraio, moriva sotto una pressa di una fabbrica di Montale, Sabri Jaballah, che, come Luana, doveva compiere 23 anni e stava lavorando per dare a sé e alla propria famiglia un futuro migliore. Due giovani vite spezzate che chiedono giustizia e che avranno l’impegno convinto del Comune di Montemurlo nel chiedere maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro».