Il 9 maggio 1950 il discorso del ministro degli esteri francese Robert Shuman menziona per la prima volta in un discorso politico il concetto di Europa intesa come unione economica e, in prospettiva, politica tra i vari Stati europei. Il discorso, noto come Dichiarazione Shuman, è considerato quindi l’inizio del processo di integrazione europea.
La dichiarazione Schuman era un discorso pronunciato appunto dal ministro francese per l’Europa e gli affari esteri, Robert Schuman, il 9 maggio 1950 nella Sala dell’orologio della sede del Ministero degli esteri francese al n.37 del Quai d’Orsay.. Proponeva di porre la produzione francese e della Germania occidentale di carbone e acciaio sotto un’unica autorità che sarebbe stata successivamente aperta ad altri paesi europei . L’obiettivo finale era pacificare le relazioni, in particolare tra la Francia e la Germania occidentale, attraverso una graduale integrazione politica, che sarebbe stata raggiunta creando interessi comuni. Schuman nel discorso ha affermato che “L’unione delle nazioni esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania… La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. “
Konrad Adenauer, il primo cancelliere della Repubblica federale di Germania, ha risposto positivamente alla Dichiarazione, così come i governi di Paesi Bassi, Belgio, Italia e Lussemburgo. Il 18 aprile 1951 i sei membri fondatori firmano il Trattato di Parigi il quale ha creato la Comunità europea del carbone e dell’acciaio, la prima comunità sovranazionale europea, che ha aperto la strada alla Comunità economica europea e successivamente all’Unione europea.
Schuman divenne in seguito un grande sostenitore di un’ulteriore integrazione attraverso una Comunità di difesa europea in definitiva non ratificata, e nel 1958 divenne il primo presidente dell’attuale predecessore del Parlamento europeo. Il parlamento diede a Schuman il titolo di “padre dell’Europa” quando lasciò l’incarico negli anni ’60, e il quartiere di Bruxelles che ospita le sedi di diverse istituzioni dell’UE è intitolato a lui. Il 9 maggio è ufficialmente designato come “Giornata dell’Europa” dopo l’impatto della Dichiarazione.
Di seguito il testo completo della Dichiarazione:
Intervento del Ministro degli esteri della Repubblica francese per l’istituzione di una comunità europea del carbone e dell’acciaio
Sala dell’orologio
Quai d’Orsay
Robert Schuman
1950
La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano. Il contributo che un’Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent’anni antesignana di un’Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L’Europa non è stata fatta e abbiamo avuto la guerra.
L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L’unione delle nazioni esige l’eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l’azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania.
A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l’azione su un punto limitato ma decisivo.
« Il governo francese propone di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un’organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei. La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime ».
La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica.
Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. L’Europa potrà, con mezzi superiori, perseguire la realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano.
Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all’instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.
Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace. Per giungere alla realizzazione degli obiettivi così definiti, il governo francese è pronto ad iniziare dei negoziati sulle basi seguenti.
Il compito affidato alla comune Alta Autorità sarà di assicurare entro i termini più brevi: l’ammodernamento della produzione e il miglioramento della sua qualità: la fornitura, a condizioni uguali, del carbone e dell’acciaio sul mercato francese e sul mercato tedesco nonché su quelli dei paese aderenti: lo sviluppo dell’esportazione comune verso gli altri paesi; l’uguagliamento verso l’alto delle condizioni di vita della manodopera di queste industrie.
Per conseguire tali obiettivi, partendo dalle condizioni molto dissimili in cui attualmente si trovano le produzioni dei paesi aderenti, occorrerà mettere in vigore, a titolo transitorio, alcune disposizioni che comportano l’applicazione di un piano di produzione e di investimento, l’istituzione di meccanismi di perequazione dei prezzi e la creazione di un fondo di riconversione che faciliti la razionalizzazione della produzione. La circolazione del carbone e dell’acciaio tra i paesi aderenti sarà immediatamente esentata da qualsiasi dazio doganale e non potrà essere colpita da tariffe di trasporto differenziali. Ne risulteranno gradualmente le condizioni che assicureranno automaticamente la ripartizione più razionale della produzione al più alto livello di produttività.
Contrariamente ad un cartello internazionale, che tende alla ripartizione e allo sfruttamento dei mercati nazionali mediante pratiche restrittive e il mantenimento di profitti elevati, l’organizzazione progettata assicurerà la fusione dei mercati e l’espansione della produzione.
I principi e gli impegni essenziali sopra definiti saranno oggetto di un trattato firmato tra gli stati e sottoposto alla ratifica dei parlamenti. I negoziati indispensabili per precisare le misure d’applicazione si svolgeranno con l’assistenza di un arbitro designato di comune accordo : costui sarà incaricato di verificare che gli accordi siano conformi ai principi e, in caso di contrasto irriducibile, fisserà la soluzione che sarà adottata.
L’Alta Autorità comune, incaricata del funzionamento dell’intero regime, sarà composta di personalità indipendenti designate su base paritaria dai governi; un presidente sarà scelto di comune accordo dai governi; le sue decisioni saranno esecutive in Francia, Germania e negli altri paesi aderenti. Disposizioni appropriate assicureranno i necessari mezzi di ricorso contro le decisioni dell’Alta Autorità. Un rappresentante delle Nazioni Unite presso detta autorità sarà incaricato di preparare due volte l’anno una relazione pubblica per l’ONU, nella quale renderà conto del funzionamento del nuovo organismo, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dei suoi fini pacifici.
L’istituzione dell’Alta Autorità non pregiudica in nulla il regime di proprietà delle imprese. Nell’esercizio del suo compito, l’Alta Autorità comune terrà conto dei poteri conferiti all’autorità internazionale della Ruhr e degli obblighi di qualsiasi natura imposti alla Germania, finché tali obblighi sussisteranno.
Immagine d’apertura: la Sala dell’orologio della sede del Ministero degli esteri francese al n.37 del Quai d’Orsay, dove si è tenuto il discorso di Shuman
Bibliografia e fonti varie
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