Accusato dalla figlia viene arrestato per maltrattamenti verso la moglie. È successo nella notte a Prato, dove la bambina ha confermato ai poliziotti la versione della donna. La polizia era intervenuta a seguito della richiesta di una donna che riferiva di essersi rifugiata in camera da letto con la figlia di undici anni, per sfuggire alle percosse del marito.
La donna, trentacinquenne marocchina, aveva già presentato una denuncia un mese fa nei confronti del marito con il quale, però, non aveva interrotto la convivenza, nonostante la possibilità offerta di un temporaneo rifugio protetto, convinta che fosse l’uomo a doversene andare.
Purtroppo questa notte l’ennesima aggressione ha portato la donna a comporre nuovamente il numero di emergenza a chiedere un rapido intervento.
È stato lo stesso uomo, un marocchino di trentacinque anni con alcuni precedenti di polizia, ad aprire la porta, cercando inutilmente di dissuadere i poliziotti, a compiere accertamenti più accurati dicendo che la moglie stava dormendo. I poliziotti non gli hanno creduto e hanno trovato la donna chiusa in camera da letto con la piccola stretta tra le braccia e il volto tumefatto. L’uomo ha tentato maldestramente di deviare i sospetti, accusando la moglie di essersi procurata da sola le ferite, sbattendo volontariamente il viso con forza contro il muro.
È stata la bimba a raccontare la verità: il babbo aveva picchiato la mamma. L’atteggiamento dell’uomo è allora cambiato, diventando aggressivo e chiedendo cure mediche anche per se stesso, dal momento che, a suo dire, era stata la moglie a colpirlo per prima. Ma in ospedale, non verificavano alcun trauma evidente e consigliavano all’uomo di portare un collare per fermare il collo, che lui stesso si toglieva dopo poco. Alla donna veniva, invece, diagnosticato un trauma cranico e 10 giorni di prognosi. L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato.
Alla luce dei recenti fatti di cronaca e di quattro denunce effettuate nell’arco di pochi giorni in questa provincia, la Questura di Prato intende sensibilizzare i cittadini sull’aumento dei casi di violenza sulle donne, nell’ambito della nota campagna #QuestoNonE’Amore. Una telefonata al Numero di Pubblica Utilità 1522 può fornire indicazioni generali in materia di stalking, molestie, violenza fisica e psicologica, ma è anche possibile effettuare segnalazioni, anche anonime, sulla nuova applicazione dedicata YOUPOL. Si raccomanda, tuttavia, in caso di emergenza di chiamare immediatamente il Numero Unico Europeo 112: una telefonata può fare la differenza.