Pochi giorni fa, il 4 luglio, si è tenuta in Cile la prima seduta della Convenzione Costituzionale, l’assemblea costituente eletta lo scorso maggio che dovrà scrivere la nuova Costituzione la quale rimpiazzerà quella imposta al paese durante la dittatura di Augusto Pinochet. Durante la seduta si sono tenute le votazioni per la presidenza della Convenzione, vinte con 96 voti su 155 dalla nativa mapuche e docente dell’Università di Santiago e della Pontificia Università Cattolica del Cile Eliza Loncòn.
Un accordo per un referendum costituzionale che è stato poi seguito dalle elezioni per la Costituente era stato raggiunto nel novembre 2019 in seguito alle enormi proteste di massa iniziate il mese precedente in cui milioni di cileni avevano partecipato per protestare inizialmente contro l’aumento del costo del biglietto della metropolitana di Santiago e dei trasporti e poi più in generale contro la corruzione, la diseguaglianza e il sistema di privatizzazioni di servizi essenziali dominante nel paese. Il 25 ottobre 2020 al referendum una larghissima maggioranza (78,28%) votò si alla scrittura di una nuova Costituzione e una percentuale analoga (78,99%) votò per far redigere la nuova Costituzione esclusivamente da una Convenzione Costituzionale eletta e senza alcuna partecipazione da parte del parlamento.
Nella Convenzione la destra ha una rappresentanza minima, avendo ottenuto nelle elezioni meno di un quarto dei seggi e mancando così anche il quorum di un terzo necessario per porre il veto all’approvazione delle varie risoluzioni. Le sinistre, in special modo le ali più radicali e candidati indipendenti non legati a partiti politici, hanno ottenuto una rappresentanza significativa, mentre i candidati legati ai partiti più tradizionali come anche quelli dell’ex alleanza di centro-sinistra Concertaciòn hanno ottenuto un pessimo risultato. La composizione della Convenzione include inoltre 17 seggi per i 10 gruppi indigeni ufficiali del paese e una percentuale pressochè identica di uomini e donne dovuta a una clausola sulla parità di genere inclusa nelle regole per l’elezione della Convenzione.
Data la composizione dell’assemblea e le opinioni dei suoi membri, è molto probabile che la futura Costituzione cilena prevederà una significativa garanzia di servizi essenziali come diritti garantiti dallo stato e non devoluti al settore privato e un occhio di riguardo per l’ambiente, oltre che una maggiore attenzione alle specificità delle varie regioni e nazionalità, indigene incluse, del paese.
Nella giornata del 4 luglio, Elisa Loncòn ha fatto un breve discorso a seguito della sua elezione. Qui di seguito la traduzione (eccettuate le parti non in spagnolo che non sono tradotte):
“Feley. Mari mari pu lamngen, mari mari kom pu che, mari mari Chile mapu. Mari mari pu che ta tu lu ta pikum mapu püle. Mari mari pu che ta tu lu ta Patagonia püle. Mari Mari pu che ta tu lu ta dewiñ püle. Mari mari pu che ta tu lu ta lafken püle. Mari mari kom pu lamngen.
Saluti al popolo cileno, dal nord alla Patagonia, da lafken, il mare, fino alle montagne. Alle isole, all’intera nazione cilena che sta ascoltando ora. Eccoci qui lamngen, eccoci qui. Vorrei ringraziare le diverse coalizioni che ci hanno sostenuto, che hanno dato la loro fiducia e i loro sogni alla causa mapuche, e che hanno scelto una donna mapuche per cambiare la storia di questo paese.
Noi, lamngen,siamo felici per la forza che ci avete dato, ma questa forza è per il popolo cileno, per ogni settore, ogni regione, ogni comunità nativa che si unisce a noi, ogni lamungen, ogni organizzazione. Questo saluto e apprezzamento va anche alle diversità sessuali, per le donne che hanno combattuto ogni sistema che ha provato a dominarle. Io apprezzo che questa volta noi stiamo iniziando un nuovo modo di essere, un modo di essere plurale, partecipatorio e democratico.
E’ per questo che la Convenzione che presiederò trasformerà il Cile in un Cile multinazionale e interculturale che rispetta i diritti delle donne, o diritti di carriera. In un Cile che si prende cura di Madre Terra, in un Cile che pulisce le sue acque, contro ogni dominazione pu lamgen, è per questo fratelli, tutti che ci state ascoltando, un saluto speciale al mapuche lamgen da Wallmapu, questo sogno è il sogno del nostro antenato. Questo sogno si realizza.
E’ possibile, fratelli e sorelle, riformare questo Cile, stabilire una nuova relazione tra il popolo mapuche, le comunità native e ogni nazione di cui questo paese è composto. In quel contesto, pu lamgen, questa è la prima prova che questa convenzione, scelta da noi, come comunità native ha stabilito che la gestione sarà rotatoria, collettiva, dando spazio a ogni settore rappresentato qui.
Tutti noi insieme, lamngen, riformeremo il Cile. Abbiamo bisogno di ampliare la nostra democrazia, di ampliare la partecipazione, abbiamo bisogno di coinvolgere ogni angolo del Cile, rendere tutti parte di questo processo, renderlo un processo trasparente, che può essere visto da ogni angolo della nostra terra, e nelle nostre lingue native, che sono state messe da parte per tutto ciò che lo stato cileno è stato. Per i diritti delle nostre nazioni native, per i diritti delle regioni, per i diritti di Madre Terra, per i diritti dei bambini.
Voglio anche esprimere la mia solidarietà alle altre comunità native che stanno soffrendo. Abbiamo sentito, dalla televisione, cosa è accaduto ai bambini nativi in Canada. E’ vergognoso come il colonialismo ha attaccato il futuro delle comunità native. Noi siamo un popolo solidale, è per questo, fratelli e sorelle, che abbiamo fatto questo. Voglio dare i nostri ringraziamenti in special modo all’autorità nativa del popolo mapuche, Machi Francisca Linconao, per il suo sostegno. Insieme a questo, io ho anche una madre, una madre che mi sta guardando adesso alla mia comunità a Lefweluan, una madre che mi ha aiutato a essere qui. Voglio ringraziare ogni donna che combatte per il futuro dei propri figli pu lamgen.
Infine, voglio ringraziare i bambini per il loro ascolto. Stiamo creando un nuovo Cile, plurale, multilinguistico, con ogni cultura, ogni comunità, con le donne, con i territori. Questo è il nostro sogno, scrivere una nuova costituzione. Mañum pu lamngen, ¡Marichiweu! ¡Marichiweu! ¡Marichiweu!”
Immagine d’apertura: foto di Elisa Loncòn alla prima seduta della convenzione
Fonti:
- “Acuerdo por la Paz y la Nueva Constitución” (PDF). Library of the National Congress of Chile. 15 November 2019.
- Arce Riffo, Javiera (2020-04-04). “Gender Parity in the Chilean Constitutional Convention: What Does it Mean for Chilean Democracy?”. OHRH.
- “Chile chooses independents to draft new constitution”. www.aljazeera.com.
- Montes, Rocío (2021-05-16). “Los chilenos castigan a los partidos políticos en sus elecciones constituyentes”. EL PAÍS (in Spanish).
- “Chile protests: Cost of living protests take deadly toll”. BBC News. 2019-10-21. Archived from the original on 2019-10-21.
- Charis McGowan (2019-10-22). “Chile protests: What prompted the unrest?”. Al Jazeera. Archived from the original on 2019-10-26.
- Aislinn Laing; Dave Sherwood; Fabian Cambero (2019-10-23). “Explainer: Chile’s inequality challenge: What went wrong and can it be fixed?”. Reuters. Archived from the original on 2019-10-24.
- Naomi Larsson (2019-10-26). “Chile protests: More than one million bring Santiago to a halt”. Al Jazeera. Archived from the original on 2019-10-26.
- The ABC of the Chilean Constituent Process su Chile Today
- Trajectories of the representatives at Chile’s Constitutional Convention su Chile Today
- The English translation of Elisa Loncón’s historic address su Chile Today