Il 29 agosto 1949 l’URSS riesce a eseguire con successo il primo test relativo a un ordigno atomico, sorprendendo le potenze occidentali.
RDS-1, chiamata anche “First Lighting” e soprannominata Joe-1(riferimento a Joesph Stalin) dagli USA, fu la prima bomba atomica costruita e testata con successo dall’Unione Sovietica. L’arma fu progettata presso l’Istituto Kurchatov, allora ufficialmente noto come “Laboratorio № 2” ma designato come “ufficio” o “base” nei documenti interni, a partire dall’aprile 1946. Il plutonio per la bomba è stato prodotto nel complesso industriale Chelyabinsk-40. L’esplosione di RDS-1 produsse 22 kilotoni di TNT, simile alle bombe Gadget e Fat Man degli Stati Uniti. Su insistenza di Lavrentiy Beria, la bomba RDS-1 è stata progettata come un’arma di tipo implosione, simile alla bomba Fat Man sganciata su Nagasaki, in Giappone; RDS-1 aveva anche un nucleo di plutonio solido. I progettisti della bomba avevano sviluppato un design più sofisticato (testato in seguito come RDS-2) ma lo rifiutarono a causa della nota affidabilità del design del tipo Fat Man, dato che i sovietici avevano ricevuto ampie informazioni sul design della bomba Fat Man durante la seconda guerra mondiale, da loro scoperto nel caso di spionaggio di Julius ed Ethel Rosenberg e durante il progetto Venona.
Per testare gli effetti della nuova arma, i sovietici costruirono case di legno e mattoni, insieme a un ponte e una ferrovia metropolitana simulata nelle vicinanze del sito di prova. Anche armamenti corazzati e circa 50 velivoli furono portati sui terreni di prova, oltre a oltre 1.500 animali per testare gli effetti della bomba sulla vita. I dati risultanti hanno mostrato che l’esplosione RDS è del 50% più distruttiva di quanto originariamente stimato dai suoi ingegneri.
Il test sorprese non poco le potenze occidentali. L’intelligence USA aveva stimato che i sovietici non avrebbero prodotto un’arma atomica fino al 1953, mentre i britannici non l’aspettavano fino al 1954. Quando i prodotti di fissione nucleare del test furono rilevati dall’aeronautica americana, gli Stati Uniti iniziarono a seguire le tracce dei detriti di fallout nucleare. Il 23 settembre 1949 il presidente Harry S. Truman informò il mondo della situazione: “Abbiamo le prove che nelle ultime settimane si è verificata un’esplosione atomica in URSS“. La dichiarazione di Truman probabilmente a sua volta sorprese i sovietici, che speravano di mantenere il test un segreto per evitare di incoraggiare gli americani ad aumentare i loro programmi atomici, e non sapevano che gli Stati Uniti avevano costruito un sistema di rilevamento dei test utilizzando la WB-29 Superfortress. L’annuncio è stato un punto di svolta nella Guerra Fredda, che era appena iniziata, e pose fine allo status di unica potenza atomica degli USA. Una volta confermato che l’Unione Sovietica era in possesso della bomba atomica, aumentò la pressione per sviluppare la prima bomba all’idrogeno.
Immagine d’apertura: il fungo atomico dal primo test RDS-1 (1949)
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