A questo fenomeno, caratterizzato da un flusso abnorme di informazioni su un determinato argomento, dedichiamo il nostro magazine, on line su https://almanacco.cnr.it/. Il tema è esaminato nei suoi vari aspetti e in diversi ambiti con il supporto delle ricercatrici e dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche
La pandemia ha aggravato l’“infodemia”, la circolazione di una quantità eccessiva e incontrollata di informazione. Come sta accadendo oggi con la guerra tra Russia e Ucraina, che ha determinato un’invasione in tutti i canali informativi. Un flusso mediatico che inonda il pubblico generando reazione diverse, dall’ansia alla preoccupazione, fino alla diffidenza. Prendendo spunto da questo fenomeno, con il supporto delle ricercatrici e dei ricercatori del Cnr abbiamo dedicato l’Almanacco della Scienza on line su https://almanacco.cnr.it/ all’infodemia.
Nel Focus Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare, evidenzia come l’eccesso di comunicazione su Covid-19 abbia portato in alcuni casi a un calo di fiducia da parte del pubblico negli scienziati. Si parla di pandemia anche in Altra ricerca, ricordando la mostra “Sars-CoV-2, il virus che ci ha cambiato la vita”, e nelle Recensioni con il documentario “The first wave”, che ne racconta l’impatto emotivo e sociale. Nel quale rientra anche la depressione di cui parlano Antonio Cerasa dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica e Aldo Luperini dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria, trattando rispettivamente della scarsa considerazione scientifica attribuito da molti alla psicologia e del motivo per cui i depressi siano più suscettibili alle fake.
Ma lo scetticismo rispetto alla scienza ha conosciuto altri casi gravi, come quello della Xylella in Puglia, di cui parla Federica Zabini dell’Istituto per la bioeconomia. In realtà, invece, è proprio la ricerca a permetterci di comprendere il vero e svelare il falso, come spiegano Letizia Monico dell’Istituto di scienze e tecnologie chimiche “Giulio Natta”, che studia il “finto oro” usato nelle opere di Cimabue, Stefania Melillo dell’Istituto dei sistemi complessi, che studia la comunicazione negli sciami di moscerini, e Jacopo Gabrieli dell’Istituto di scienze polari, che confuta l’utilità dei teli geotessili usati contro lo scioglimento dei ghiacciai. La difesa della scienza, infine, passa anche per la tutela dei brevetti in cui si parla in un articolo che riporta anche alcuni dati della “Relazione sulla ricerca e l’innovazione in Italia-Analisi e dati di politica della scienza e della tecnologia”, opera di un gruppo di lavoro cui partecipano diversi Istituti del Cnr.
Il tema della corretta informazione è trattato poi nel Faccia a faccia con la presidente della Rai Marinella Soldi; e nelle Recensioni con i volumi “Agrifake”, “I numeri e Socrate”, “Annuario scienza tecnologia e società” e “La responsabilità di rete”. Quest’ultimo aspetto torna anche nei Video in cui Giorgia Bassi dell’Istituto di informatica e telematica spiega come navigare in rete in sicurezza.
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