Storie, e non solo quelle che pubblichiamo sui social. Storie che hanno segnato vite, che ci portiamo dentro, che lasciano cicatrici o felicità. Storie che si trasformano in musica, come quelle che Micah P. Hinson, Ramy Essam, James Maddock, Rita Payés, Mishel Domenssain e Gnu Quartet porteranno sui palchi del Festival delle Colline 2022.
Sette serate, dal primo al 26 luglio in scenari bucolici e luoghi d’arte di Prato e delle colline Pratesi: tra gli altri, la Villa Medicea e la Chiesa di Bonistallo a Poggio a Caiano, il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Prato, la Rocca di Carmignano.
“Stories” è il tema di questa 43esima edizione del festival, da sempre una voce fuori dal mainstream, con scelte artistiche votate alla qualità e location incantevoli.
Si parte con una novità, il Sound Bridge Contest, concorso per musicisti under 26 in piena sintonia con il Festival delle Colline: i cinque finalisti si daranno battaglia venerdì primo luglio all’Ex Fabrica di Prato, il primo classificato vince volo, soggiorno e concerto a Charlottesville, in Virginia (USA), il prossimo autunno.
Voce meravigliosa, trombonista e chitarrista eccezionale, presenza carismatica, Rita Payés viene dalla Spagna ed è tra gli astri del nuovo jazz. O meglio, di una musica che a fado, bossa nova e tradizione iberica aggiunge la magia dell’improvvisazione. Guardatevi in rete la straordinaria interpretazione di “Nunca vas a comprender”. Rita ha poco più di vent’anni, è cresciuta in una famiglia di musicisti, e lunedì 4 luglio sarà sul palco della Villa Medicea a Poggio a Caiano, preceduta dalla vocalist fiorentina Jamila.
Ramy Essam è “la voce della rivoluzione sul Nilo” e le sue storie sono intrise di ribellione, giustizia e diritti sociali. Durante la Primavera Araba del 2011 le sue canzoni hanno fatto da colonna sonora alle proteste, il suo concerto in piazza Tahrir, al Cairo, davanti a centinaia migliaia di persone, è entrato nella Storia. Martedì 12 luglio lo vedremo al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Evento in collaborazione con Prato Estate. Aprirà la serata la cantautrice genovese Charlie Risso.
Mishel Domenssain è una “guerriera ispirata dalla natura e della magia”. Nata in una famiglia di circensi, viene dal Messico e ha duettato di recente con Caparezza nel brano “El sendero”. Suona e canta per onorare la terra, i suoi antenati, l’amore e lo spirito, pratica affinata nella giungla di Lacandona nel Chiapas: domenica 17 luglio sarà sul palco del Giardino della Chiesa di Bonistallo, a Poggio a Caiano.
La bellezza come ideale e come ossessione. Micah P. Hinson ha raccolto il lascito del songwriting americano degli anni Novanta, tra tormento e anelito alla pace, all’inseguimento della propria musa. Perfetta la Rocca di Carmignano per esaltare la sua poesia e il suo carisma, giovedì 21 luglio, sempre nell’ambito del Festival delle Colline.
Niccolò Paganini è stato un immenso virtuoso del violino (e di altri strumenti a corde), oltre che “la prima rockstar della musica”, con il suo look total black e l’indole tenebrosa. Particolare l’omaggio che gli rende lo Gnu Quartet attraverso il progetto “Paganini – The Rock Album”, al centro della serata di venerdì 22 luglio a Villa Il Cerretino di Poggio a Caiano.
E poi storie che toccano l’anima, quelle che pennella James Maddock, cantautore londinese con lunghi trascorsi a New York, “voce vissuta e autorevole anche se cantasse le pagine sportive”, come ha scritto un noto magazine. Pensate a Dylan, Springsteen e Van Morrison, vissuti urbani e di campagna, personaggi eccentrici e maledetti. A lui il compito di chiudere il festival, martedì 26 luglio, nel giardino della Chiesa di Bonistallo a Poggio a Caiano.