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Quel treno era da prendere

“Stava preparando il caffè Valentina, Vale come affettuosamente la chiamava il suo Luca. Lui era seduto sul divano, quel divano che lei apriva, la sera, ed era il suo letto. L’ha sentito arrivare dietro di sé, appoggiare le mani sulle sue spalle con una forte pressione, come a voler dare più significato al suo pensiero, a voler imprimere le sue parole, a darsi coraggio, reggersi e sorreggere lei, prima di pronunciare quasi in un sussurro: “Chiedi il trasferimento e andiamo via da qui”.

Quel quadro è rimasto vivo, nitido, così presente nella mente di Valentina, che, se fosse capace di dipingere, oggi imbratterebbe una tela, seguendo l’onda dei sentimenti e delle emozioni di quel momento, ricoprendola di tinte forti e di calde sfumature, di cerchi e di onde, e ancora di voli leggeri e spericolati, come erano stati i suoi pensieri in quell’istante. Quella tela, la terrebbe stretta a sé, ora più che mai, per non dimenticare quell’emozione, unica, per tenerla vicina al suo cuore, per sempre.”

Angie

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