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Sanità: RSA, gestire l’emergenza ripensando il modello

Il mondo delle residenze sanitarie assistenziali sta cambiando velocemente. Serve una visione sul futuro. Nella Commissione guidata da Enrico Sostegni (Pd), la consapevolezza che pandemia, mancanza di personale e fondi insufficienti stanno colpendo duramente il sistema. Nell’immediato si potrebbero utilizzare le risorse delle quote sanitarie avanzate. Si lavora ad una proposta di risoluzione unitaria

di Federica Cioni

Firenze –  Il mondo delle Residenze sanitarie assistenziali (RSA) sta cambiando velocemente. Ripensare il modello, sistema di gestione e presa in carico, se non è un’emergenza è sicuramente obiettivo da scrivere tra le priorità dell’agenda politica e istituzionale della Toscana. E in realtà un ripensamento la commissione Sanità del Consiglio regionale, guidata da Enrico Sostegni (Pd), ha già provato a metterlo in campo. Con gli Stati generali della Salute del giugno scorso un vademecum anche sulle RSA è stato tracciato.

Oggi, giovedì 24 novembre, con l’audizione di sindaci, rappresentanti di residenze e l’assessore toscano Serena Spinelli, un altro passo avanti è stato fatto. L’emergenza, immediata, di mancanza di personale, fondi insufficienti e gestione della pandemia, potrebbe trovare un certo sollievo. Dei 206milioni riservati a RSA e centri diurni per il 2022 ne sarebbero avanzati una parte. A dirlo è stata proprio Spinelli cristallizzando dati aggiornati a settembre scorso: “Toscana nord ovest ha usato il 63,67 per cento delle quote destinate; Toscana centro 63,33 per cento, Toscana sud est 67,82 per cento”. Insomma circa un 37 per cento del totale sarebbero disponibili e la Commissione, su iniziativa del presidente Sostegni e raccogliendo anche le sollecitazioni del consigliere Giovanni Galli (Lega), sta pensando ad una proposta di risoluzione da portare in Consiglio a stretto giro. Nell’atto dovrebbe inoltre confluire una “visione di prospettiva delle RSA” perché se la pandemia, la crisi energetica e l’inflazione “stanno fiaccando il sistema” ha detto l’assessore, è anche vero che è quanto mai urgente una “nuova programmazione”. “Non nego le criticità, peraltro già note. L’interlocuzione con i diversi soggetti è ed è stata costante. Alcune istanze sono state recepite ma la Regione, da sola, non può risolvere o ristorare il drammatico aumento di costi energetici, forniture ed altro. Il Governo nazionale deve intervenire ma nel Decreto aiuti ter non è previsto alcun stanziamento di risorse per le RSA” ha detto ancora Spinelli.

Tra i diversi amministratori di residenze ascoltati in commissione la costante riguarda proprio i costi da sostenere. “Se non accadrà nulla saremo costretti ad aumentare le tariffe ferme da circa dieci anni” hanno detto Maurizio De Scalzi amministratore delegato di Villa Donatello, Paolo Moneti presidente regionale Anaste (Associazione Nnzionale strutture territoriali e per la terza età), Siro Bussolotti vicepresidente Aret (Associazione delle aziende pubbliche di servizi alla persona). E tra i sindaci intervenuti il leitmotiv non si discosta di molto: “Abbiamo ipotizzato di ridurre o azzerare la Tari, lavorare su forniture di medicinali alle strutture tramite le farmacie comunali. Il Covid continua ad incidere, le spese energetiche sono quasi raddoppiate. La tenuta del sistema è a rischio” ha detto Michelangelo Betti sindaco Cascina. “Va rivista la riorganizzazione del sistema sanitario. Non si può risolvere tutto con l’aumento della retta che pure potrebbe essere l’unica via d’uscita perché potrebbero aprirsi questioni sociali serie. La crisi energetica è questione emergenziale che si prolungherà nel tempo. Servono misure strutturali” ha affermato Giacomo Santi sindaco di Volterra firmatario insieme a Simone Giglioli sindaco di San Miniato (presente in commissione) e ad altri primi cittadini di una lettera alla Regione proprio per chiedere misure urgenti.

A detta del consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia) il ragionamento da fare è su quale funzione hanno e dovranno avere le RSA in futuro”. Una “straordinaria opportunità” potrebbe essere quella di entrare nel circuito delle comunità energetiche rinnovabili. E la Toscana, appena ieri, ha approvato una legge: “Le RSA potrebbero diventare locomotrici di queste comunità” ha detto ancora il consigliere.

Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Vannucci (Pd): “La legge sulle comunità energetiche è evidentemente un primo passo per provare a dare una risposta di prospettiva, per ragionare su quale modello si vuole domani non tralasciando ovviamente la contingenza”.

Tra i nodi da sciogliere anche il problema della troppa burocrazia sollevato dal vicepresidente della Commissione Andrea Ulmi (Lega): “Ascoltando i diversi rappresentanti, appare chiaro che il carico burocratico appesantisce il sistema”. Ma, lo ha spiegato bene l’assessore Spinelli, sul fronte accreditamento e procedure da espletare, serve essere precisi: “Non è burocrazia, è un sistema di parametri e monitoraggi che serve per la qualità del sistema”.

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