Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “Portare avanti un cantiere mentre l’ospedale è in funzione non è semplice, grazie a chi ogni giorno ci lavora e ai professionisti della sanità” Sostegni (Pd): “I lavori per l’ampliamento proseguono con regolarità e nel rispetto dei tempi”. Il vicepresidente Andrea Ulmi (Lega): “Abbiamo incontrato professionisti motivati, ma troppa distanza tra le decisioni apicali e il cittadino”
La commissione Sanità del Consiglio regionale della Toscana, guidata dal presidente Enrico Sostegni, ha fatto visita oggi, martedì 29 novembre, all’ospedale Cisanello di Pisa, insieme al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. Ad accompagnarli nelle diverse tappe della giornata, la direttrice generale Silvia Briani. L’iniziativa è parte di un tour, annunciato a inizio novembre dopo gli Stati generali della sanità, che è partita nel grossetano due settimane fa e che ha lo scopo di visitare le strutture sanitarie della regione e incontrare gli operatori nell’ambito di una funzione di programmazione, ma anche di controllo e di collaborazione con i professionisti del sistema.
In Aoup, la delegazione (composta da Andrea Ulmi, Andrea Vannucci, Vincenzo Ceccarelli, Federica Fratoni, Diego Petrucci e Donatella Spadi), insieme alla vicepresidente della Società della Salute della zona pisana Valentina Ricotta, ha visitato il cantiere del nuovo ospedale, il Dea-Dipartimento di emergenza-accettazione, il Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica. Nel pomeriggio ha avuto luogo il confronto con la direzione aziendale, i professionisti dell’Aoup, le rappresentanze sindacali e il Comitato di partecipazione. E’ intervenuto anche il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi. Presente l’assessore alle politiche socioeducative e scolastice del Comune di Pisa Sandra Munno.
“Quando cominciò il mio impegno in Consiglio comunale a Pisa – ha detto Mazzeo dopo aver visitato il cantiere del nuovo Santa Chiara – si parlava già di una grande struttura che avrebbe portato la città a diventare un’eccellenza mondiale nella sanità. Da quando sono stato eletto consigliere regionale mi sono impegnato perché quelle idee si trasformassero in fatti concreti. E oggi siamo qui a vedere il cantiere che cresce, con tutta la commissione consiliare, nell’ambito di un grande giro d’ascolto che abbiamo programmato per stare all’altezza degli occhi delle persone, dei loro bisogni”. “Portare avanti un cantiere mentre l’ospedale è in funzione non è semplice, quindi un grazie a tutti ai progettisti, a chi ogni giorno ci lavora, alle maestranze, grazie anche ai professionisti della sanità. Questa struttura va riempita di professionisti, di competenze, di tecnologia, perché il futuro della sanità passerà attraverso l’intelligenza artificiale, attraverso i big data, attraverso tutte le tecnologie che hanno l’obiettivo di migliorare la vita delle persone.”
“Il cantiere del nuovo ospedale sta andando avanti in maniera regolare e sta rispettando i tempi – ha affermato a fine visita il presidente della Commissione sanità Enrico Sostegni (Pd) – C’è stato il problema dell’aumento dei costi delle materie prime a causa del caro energia, così come è avvenuto per tutte le opere pubbliche, e l’azienda ha cercato di usare tutti gli strumenti per recuperare risorse anche a livello nazionale, per quello che è il più importante investimento della sanità Toscana”. La fine dei lavori è prevista per dicembre 2025, i trasferimenti dovrebbero concludersi a luglio 2026 mentre la consegna delle strutture del vecchio ospedale Santa Chiara a dicembre 2026.
Per quanto riguarda l’incontro con i professionisti e le rappresentanze sindacali Sostegni ha spiegato che una delle questioni principali è il tema del personale. “Qui a Cisanello – ha detto – non c’è il problema di trovare professionisti validi, ma c’è un limite alla spesa del personale che sappiamo essere imposto a livello nazionale”. “E’ emerso anche il tema della mancanza di assorbimento delle richieste dei cittadini sul territorio – ha continuato Sostegni – che porta a un accesso a volte improprio al pronto soccorso, ingolfando poi anche il presidio ospedaliero. Quindi si conferma la necessità di investire sul territorio, cosa che stiamo facendo come Regione e come Paese”.
Del nuovo Santa Chiara come progetto imponente ha parlato il vicepresidente della commissione sanità Andrea Ulmi (Lega). “Nel corso della giornata – ha affermato – abbiamo parlato con professionisti estremamente motivati. Ci sono state anche delle critiche, che noi di fatto già conoscevamo e che riguardano le tre maxi Asl, che per noi della Lega dovrebbero essere a misura provinciale. Questo è stato testimoniato da alcuni interventi che sottolineavano come ci sia una distanza abissale tra le decisioni apicali, del direttore generale, e le ricadute sul cittadino”.
Intervenuto nel corso dell’incontro del pomeriggio anche il consigliere Diego Petrucci (Fratelli d’Italia): “Non è sufficiente, per risolvere problemi della sanità, dire che servono più soldi. Il servizio sanitario in Toscana costa 8 miliardi l’anno e non sono pochi. Bisogna ristrutturare la sanità nel territorio, pensando a un nuovo sistema di interventi domiciliari, anche diagnostici, che decongestioni il pronto soccorso e gli ospedali”.
La direttrice generale Silvia Briani ha ricordato come l’Aoup conti 4.898 dipendenti di cui 2146 professionisti sanitari infermieristici, 989 dirigenti sanitari di cui 895 medici, 244 medici universitari. Un’azienda in cui sono presenti diverse aree di eccellenza: l’alta specialità chirurgica, e medica; i trapianti (fegato, rene, pancreas, midollo); centri clinici e percorsi; centro chirurgia robotica. Una struttura che gestisce un volume di pazienti pari a circa 53mila unità: il 36 per cento provenienti dall’area pisana, l’83 per cento dalla Toscana e il 16 da fuori regione. Tra i punti di forza ha elencato l’elevata professionalità del personale e l’organizzazione altamente specializzata, “in un’azienda mista che sta spingendo sulla cultura del benessere organizzativo, caratterizzata da una forte integrazione di tre componenti: assistenza, didattica e ricerca. Briani ha citato anche alcuni “punti di debolezza”, come la “digitalizzazione dell’ospedale, che si sta portando avanti con fatica, e la coesistenza col cantiere Santa Chiara. Altra preoccupazione è la spesa per i dispositivi e il budget che non risponde alla domanda effettiva”.
Il rettore Zucchi ha sottolineato il rapporto virtuoso e la sinergia tra la componente ospedaliera e quella universitaria, tra attività assistenziale e attività di ricerca. Tra i punti critici ha segnalato quello del tetto sulle assunzioni e per il reclutamento del personale. “E’ necessario fare in modo – ha detto – di intercettare i fondi senza bloccare il reclutamento per consolidare i risultati notevoli conseguiti in passato e continuare a fare un salto di qualità”.
Il grande numero di accessi al pronto soccorso è una delle criticità sollevate durante l’incontro da parte delle organizzazioni sindacali e del personale. Emerso anche il problema delle lunghe liste d’attesa, un dato non uniforme nelle tre Asl che sarebbe legato soprattutto alla mancanza di personale. Sottolineato il fabbisogno di medici specialistici e di alcune strumentazioni, come gli ecografi. Mentre Paola Giglioli, coordinatrice Comitato partecipazione ha evidenziato come negli ultimi anni il comitato sia stato coinvolto nelle commissioni, informato dei programmi e dei progetti molto concreti, e anche dei problemi che riguardano le liste di attesa. Anche l’open access si sta dimostrando ottimo”.
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I dati dell’AOUP
Pisa sede del cantiere più grande al momento in Toscana
Al momento nel grande cantiere di Cisanello si lavora per completare l’Ospedale che prenderà il nome di “Nuovo Santa Chiara”. La guerra in Ucraina con la conseguente crisi energetica e l’impennata dei costi delle materie prime oltreché dei consumi ha determinato un allungamento dei tempi di circa 6 mesi rispetto alla tabella di marcia. Si prevede comunque l’ultimazione dei lavori entro il 2025. L’area di intervento del cantiere è di 296mila metri quadri. Al momento sono state realizzate quasi il 50% delle strutture in cemento armato mentre si attendono dal Governo i rimborsi per il caro materiali che consentiranno di non interrompere i lavori.
Il Dea-Dipartimento di emergenza accettazione, un ospedale dentro l’ospedale
Il Dea-Dipartimento di emergenza accettazione riunisce in un unico edificio (31) il Pronto soccorso e altre unità operative e funzioni deputate alla gestione dei percorsi di emergenza-urgenza, con particolare riferimento alla presa in carico di patologie tempo dipendenti (infarto miocardico acuto, ictus, trauma maggiore, sepsi) per le quali Aoup è di riferimento per il territorio dell’Area vasta nord-ovest. L’accesso al Dea da parte dei mezzi territoriali di soccorso è garantito anche dalla presenza di una piazzola per l’elisoccorso attiva h 24 nella limitrofa collina artificiale. La porta di ingresso al Dea è il Pronto soccorso a cui, dall’inizio del 2022 ad oggi, hanno afferito in media 227 pazienti al giorno, un numero vicino a quello pre-lockdown di questi, in media 39 al giorno hanno poi avuto bisogno di ricovero.
Centro multispecialistico di Chirurgia robotica
Il Centro multispecialistico di Chirurgia robotica che ha volumi di attività importanti: dal 2019 ad oggi, nonostante la pandemia, sono stati superati i 16mila interventi, con una media di circa 1300 l’anno. Con 4 piattaforme di ultima generazione, dedicate oltre che all’assistenza anche alla formazione professionale. Il Centro è stato illustrato per le sue caratteristiche uniche: uniformità di accesso alle cure con mobilità di chirurghi e dei loro pazienti da tutta l’area vasta nord-ovest; multidisciplinarietà e coordinamento fra ricerca, didattica e assistenza, ospedaliera e sul territorio. Nel 2001 nel Centro è stato effettuato la prima lobectomia robotica al mondo sul primo sistema Da Vinci.
(Con la collaborazione dell’Ufficio Stampa dell’Aoup di Pisa)