Un messaggio di speranza alle cittadine e ai cittadini senza dimenticare la “sobrietà e l’essenzialità di valori identitari quali la solidarietà, l’inclusione, la tolleranza e il forte senso di civiltà che da sempre ci caratterizza”
Firenze – “Carissime e carissimi, il Natale 2022 è il primo Natale che viviamo con la guerra a poche migliaia di chilometri dalle nostre case, nel cuore della nostra Europa. Un Natale che per questa ragione si vela di tristezza e ci porta con il cuore ad essere vicini alle bambine e ai bambini dell’Ucraina, che insieme ai loro genitori e ai loro nonni, sperimentano il freddo e il buio. Così come vicini siamo ai tanti profughi che hanno solcato, al gelo, il Mar Mediterraneo. Dobbiamo saper vivere dunque lo spirito della festa, con i regali e le attenzioni alle persone che ci sono care, consapevoli del tempo che viviamo. Dunque un Natale all’insegna della sobrietà e della solidarietà”. Inizia così il video messaggio del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, alle cittadine e ai cittadini della Toscana.
“Il mio pensiero di riconoscenza – continua il presidente – va alle tante toscane e ai tanti toscani che in questi dieci mesi di guerra non hanno fatto mancare la solidarietà concreta che è un segno distintivo di questa terra alla popolazione ucraina, sia portando loro con coraggio quanto necessario sia accogliendo nelle nostre comunità chi fuggiva da quegli orrori. Restituire al Natale la sobrietà e l’essenzialità è riconoscere anche il valore di questi gesti”.
“Un Natale – prosegue – che ci faccia comprendere il valore della Pace e ci renda capaci di un impegno coerente ed autentico, nella giustizia e nella verità, perché la Pace si possa affermare.
L’annuncio di Pace che è intimamente associato al Natale ci obbliga a ricordare che nel mondo sono almeno sessanta i conflitti in corso. A quasi ottanta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ci troviamo dunque in una sorta di terza guerra mondiale, come afferma Papa Francesco, ‘a pezzi’. Una situazione che dimostra la debolezza delle istituzioni internazionali e al tempo stesso la necessità di far crescere una cultura del dialogo e della conciliazione. Un Natale che ci impegna dunque e ci costringe ad uscire dalla nostra indifferenza e dalle nostre comodità”.
“Il mio augurio – conclude Mazzeo – è che sia un Natale in cui non ci voltiamo dall’altra parte, ma guardiamo con coraggio le sfide della storia”.