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MondoVisioni 2023, torna a Prato da gennaio la rassegna della rivista Internazionale

Tornano a Prato, in anteprima regionale, i film documentari di MondoVisioni 2023, realizzati dal settimanale Internazionale, che da oltre dieci anni porta in Italia opere in lingua originale – con sottotitoli in italiano -, selezionate dai festival di tutto il mondo, su attualità e diritti umani, con un racconto della complessità del nostro tempo attraverso storie esemplari e senza filtri.

Il Comitato 25 Aprile insieme al cinema Terminale presentano la rassegna ( https://www.facebook.com/events/656186502853830/ ), che dopo il successo dell’edizione lo scorso gennaio, anche per il 2023 ogni lunedì aprirà una finestra sul mondo, per indagare con gli occhi del cinema indipendente la dissidenza ai regimi liberticidi, le lotte al cambiamento climatico, alla speculazione finanziaria e all’espropriazione dei beni comuni. Le proiezioni saranno introdotte da ospiti ed interventi, che anche sul nostro territorio richiamano quelle rivendicazioni e fanno rete con il Comitato 25 aprile, collettivo di associazioni e attiviste locali, impegnato su istanze di solidarietà, internazionalismo e antifascismo, che da oltre dieci anni organizza il festival in ‘piazzale della Liberazione’.

Per agevolare la partecipazione, la seconda edizione porta con sé una novità, con la possibilità di acquistare fino alla prima sera di inizio del programma, abbonamenti cumulativi e non nominali per 5 ingressi a prezzo ridotto di 30€.

Nella nuova rassegna ricorrono scene di assembramenti e manifestazioni, quasi un antidoto a troppo isolamento domestico, o nuova chiamata a un impegno collettivo, non solitario magari davanti a uno schermo.

Ci sono le piazze che riemergono dal G8 di Genova, dove si era fatto le ossa l’ideatore della colossale truffa bancaria a fini politici di Robin Bank. Molto più recenti sono le immagini delle coloratissime piazze occupate dagli attivisti climatici di Extinction Rebellion, movimento di cui in Rebellion scopriamo genesi e differenze, come quelle di resistenza a corruzione, espropriazione e violazione dei diritti indigeni in Ecuador, di This Stolen Country of Mine. Mentre già al recente passato sembrano relegate le coraggiose proteste contro il regime di Putin, nella spaventosa vicenda di repressione e accanimento giudiziario ricostruita da The Case, esemplare del clima in Russia alla vigilia dell’invasione dell’Ucraina. Come sempre, la rassegna si sforza anche di conciliare un’attenzione rinnovata a questioni già affrontate, la cui urgenza non tramonta, come quella palestinese in H2: Occupation lab

Ecco il programma dei documentari, che verranno proiettati al cinema Terminale di via Carbonaia a Prato, per cinque lunedì di fila a partire dal 9 gennaio.

Lunedì 9 gennaio alle ore 21.15 – H2: OCCUPATION LAB , Idit Avrahami e Noam Sheizaf.

H2 è il nome dato alla parte orientale di Hebron, l’unica città palestinese con un insediamento ebraico. Qui, lungo una strada di un chilometro, si trova la sacra Grotta dei Patriarchi, dove ebrei e musulmani credono sia sepolto il loro padre comune, Abramo. Qui ha avuto luogo il massacro del 1929, considerato “anno zero” del conflitto; qui è nato il movimento dei coloni ebraici, e per la prima volta l’esercito ha imposto la politica di segregazione etnica.

Lunedì 16 gennaio alle ore 21.15 – REBELLIONdi Maia Kenworthy e Elena Sánchez Bellot. La storia di un gruppo di persone unite per reclamare un cambiamento più che mai urgente: a partire dal lancio del movimento Extinction Rebellion nel 2018, seguiamo coloro che ne sono al centro, mentre affrontano alti e bassi dello scontro sia con lo status quo, che internamente all’organizzazione. Alleati improbabili, da un avvocata internazionale esperta di questioni climatiche, a un battagliero coltivatore di ortaggi biologici, si sforzano di lavorare insieme.

Lunedì 23 gennaio alle ore 21.15 – ROBIN BANKdi Anna Giralt Gris. L’incredibile storia di Enric Duran, attivista catalano, passato per il G8 di Genova, che ha contratto prestiti per mezzo milione di euro, senza intenzione di restituirli. Con il denaro ha finanziato progetti sociali, per denunciare il sistema bancario. Rischiando il carcere, Duran è fuggito nel 2013, ma resta attivo nei movimenti clandestini di disobbedienza economica. Le sue azioni hanno destato scalpore e lo hanno trasformato in un eroe anti-globalizzazione. Tra le persone che ha ispirato c’è Anna Giralt Gris, che decide di cercarlo per raccontare la sua storia.

Lunedì 30 gennaio alle ore 21.15 – THE CASEdi Nina Guseva. Durante l’estate 2019 Mosca è teatro di proteste senza precedenti contro il governo di Putin. Tremila persone vengono arrestate, tra queste il giovane ma già popolare attivista Konstantin Kotov. La sua avvocata Maria Eismont si rende subito conto che si tratta di accuse puramente strumentali, per spaventare e dare l’esempio a tanti altri giovani politicamente impegnati.

Lunedì 6 febbraio  alle ore 21.15 – THIS STOLEN COUNTRY OF MINEdi Marc Wiese. La Cina ha un’insaziabile fame di risorse naturali, e nell’ultimo decennio ha operato aggressivamente per sfruttare quelle dell’Ecuador, il paese dell’America Latina attualmente con il maggior numero di debiti contratti con il gigante asiatico. Paúl Jarrín Mosquera guida la resistenza indigena contro lo sfruttamento della loro terra, mentre la diplomazia cinese usa il governo ecuadoriano per trasformare il paese in una nuova colonia, dopo averlo reso dipendente dal credito con una serie di insostenibili trattati.

Per informazioni su iniziative ed abbonamenti online è possibile scrivere all’indirizzo comitatoliberazione.prato@gmail.com.

https://www.facebook.com/events/656186502853830/
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