Ci ha lasciati Ugo Adilardi alla fine di una notte, divenuta così ancora più buia.
L’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico perde il suo Presidente per due delle passate consiliature. Ma perde, soprattutto, una persona splendida.
Adilardi, infatti, ha unito le sue indubbie qualità professionali – variegate e poliedriche: dai documentari, alla regia, alla produzione, alle tecniche di ripresa – ad una densità umana di eccezione. Sempre gentile ed affettuoso, anche quando manifestava dubbi o dissenso verso qualche decisione, è stato decisivo nel risollevare le sorti dell’AAMOD in un periodo critico e difficile. Un vero riferimento, forte come solo chi si mostra umile sa essere.
Anzi. La caparbia tenacia con cui ha sempre difeso i valori originari della Fondazione, senza cedere ad un’attrazione puramente commerciale, è stata essenziale. Ha contribuito, Ugo, alla tutela del giusto equilibrio della nostra attività: tra i valori della solidarietà e della militanza culturale, e le inevitabili contaminazione con i mercati mediali.
Alcune pietre preziose regalate al mondo del cinema e dell’immaginario rimarranno sempre lì, a raccontarlo e a dargli il valore che merita.
Lo ricorderemo sempre, con il suo sorriso arguto e molto espressivo: dolce e amaro insieme.
L’AAMOD dedicherà presto una giornata alla poliedrica vita di Ugo, dopo i funerali previsti il prossimo martedì 10 gennaio alle 11,30, a Roma, presso il Tempietto egizio del Verano.
Per ora ci limitiamo alle lacrime e al cordoglio, abbracciando Valeria e Paola, nonché chi gli ha voluto bene.
In un messaggio di questa notte inviato al gruppo “Opponiamoci” che tanto aveva voluto e precedente di poco alla fine, Ugo ha scritto: “mi piacerebbe GLI ANARCHICI di Ferrè seguito da IL DISERTORE di Boris Vian. La versione di Reggiani a me sembra più bella…A domani”.
Purtroppo, il domani è già passato. Ciao, maestro.