Audizione in commissione degli operatori del settore e degli amministratori dei Comuni interessati dalla crisi del comparto sciistico. Il presidente Niccolai: “Fare tesoro dell’emergenza per delineare una strategia di medio e lungo periodo per evitare altri colpi alla montagna toscana”
La commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle Aree interne della Toscana ha tenuto oggi, 9 gennaio, un’audizione sul tema delicato e attuale delle località in crisi per la mancanza di neve. Avviando un percorso di ascolto che ha coinvolto i sindaci di Abetone-Cutigliano, Abbadia San Salvatore, Careggine, Castel Del Piano e Castiglione di Garfagnana, ma anche l’Associazione nazionale esercenti funiviari e Federfuni.
“L’iniziativa della commissione – come ha spiegato il presidente Marco Niccolai (Partito democratico) in apertura dei lavori – è molto importante perché si tratta di un contesto, quello del turismo invernale, già messo a dura prova dalla pandemia, in comunità in cui è fondamentale e dove nell’immediato ha un grande impatto sociale sulle imprese e sui dipendenti”. “Si tratta – ha aggiunto – di un problema duplice e non riguarda solo la neve come risorsa per il turismo, ma anche come risorsa importante dal punto di vista delle riserve idriche”.
Ampio il dibattito in commissione aperto dalle audizioni dei comuni coinvolti. Il sindaco di Abetone-Cutigliano Marcello Danti ha sottolineato come “l’assenza di neve, ma anche la nebbia e le alte temperature abbiano creato una tempesta perfetta”. Danti ha aggiunto come dall’ultimo consiglio comunale “sia emersa la necessità di non affrontare solo l’emergenza con i ristori, ma di immaginare un futuro diverso con uno sviluppo delle località sciistiche più ampio anche attraverso la creazione di nuove infrastrutture e centri congressi”.
Il sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi ha posto l’accento su “un progetto di utilizzo della montagna non più imperniato solo sulla neve, sperimentando situazioni nuove, dalle terme alla sentieristica, per sopperire alle grandi assenze dovute alla mancanza di neve”. Chiedendo poi “se le seggiovie possano diventare un servizio pubblico”.
Pamela Rossi delegata dal sindaco di Castiglione di Garfagnana ha chiesto invece “incentivi immediati e una via diversa per il futuro”. Mentre il primo cittadino di Careggine Lucia Rossi ha ringraziato la Regione “che ci ha dato una mano, ma vogliamo una collaborazione più stretta anche con le altre per trovare un punto e coinvolgere il Governo centrale per altri ristori”.
Michele Bartalini sindaco di Castel Del Piano ha aggiunto che “la difficoltà è tanta, ci sono tanti problemi e l’afflusso di turisti è ridicolo”. “Non si può aspettare la neve – ha concluso – ma prendere una direzione nuova investendo in qualcosa di diverso”.
Rolando Galli dell’Associazione nazionale esercenti funiviari ha fotografato una “situazione drammatica”, con il 40% del fatturato stagionale, già andato perduto a Natale. Con un rischio concreto “di un deperimento completo della filiera dai gestori degli impianti ai maestri di sci”. Galli ha messo in evidenza il problema dei lavoratori stagionali aggiungendo poi che “attualmente l’emergenza è pagare gli stipendi e salvare le aziende. E sarebbero molto utili ristori, una moratoria fiscale, la sospensione dei mutui e la possibilità di attivare la cassa integrazione per gli stagionali”.
Per Andrea Formento di Federfuni: “l’incontro al ministero del Turismo di mercoledì prossimo con le regioni sarà un momento di confronto importante. Servono risposte per l’immediato e un progetto complessivo per l’Appennino. Bisogna continuare a investire sugli impianti di risalita e innevamento, continuare a investire sull’innevamento programmato, ma investire sulla neve anche trovando soluzioni diverse oltre allo sci, ricostruendo il tessuto alberghiero. Questa emergenza può essere un punto di partenza per l’Appennino riottenere ruolo che gli spetta”.
Durante il dibattito il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi ha chiesto di attivare lo stato di emergenza per queste zone anche a livello regionale, “lenendo le difficoltà contingenti con tutte le risorse possibili”.
La consigliera della Lega Luciana Bartolini ha sottolineato la necessità di ammodernare località sciistiche “che sono rimaste ferme a trent’anni fa con rifugi e strutture alberghiere che vanno sistemati in modo sostenibile, creando anche centri benessere”.
Per il consigliere regionale Mario Puppa (Partito democratico) “un aiuto a quest’economia è un aiuto a tutto il sistema, perché bisogna decidere se mantenerlo in vita o farlo morire. E’ fondamentale un progetto che coinvolga il territorio lavorando in termini di rete con tutte le regioni appenniniche in un confronto con il Governo. Servono ristori e progetti di ampio respiro”.
Anche il consigliere regionale del Partito democratico Cristiano Benucci ha parlato di due ordini di problemi, uno contingente e uno di lungo respiro, “e la Regione dovrà fare la sua parte in campo legislativo. Definire regole chiare eliminando la burocrazia è nostra responsabilità”.
La collega di partito Elena Rosignoli ha chiesto di “ragionare bene su come intervenire su tutte le stagionalità della montagna, anche sulle attività che si effettuano non solo in inverno”. Aggiungendo che “serve una rigenerazione urbana specifica anche per la montagna”.
Il presidente Niccolai, che ha ribadito il grande impegno della Giunta in questi giorni, ha concluso i lavori ringraziando tutti i partecipanti a un processo di ascolto “che è solamente all’inizio”. “Ora – ha aggiunto – sarà fondamentale fare tesoro dell’emergenza per delineare strategia di medio e lungo periodo per evitare altri colpi alla montagna toscana”.