Presentati in commissione il Programma Regionale di Sviluppo e il rapporto Irpet sul lavoro nei settori culturali
La riunione della commissione Istruzione e cultura del Consiglio regionale presieduta da Cristina Giachi (Pd) ha acceso i riflettori sul Programma Regionale di Sviluppo che fino al 2025 prevende uno stanziamento complessivo per i progetti legati ai due settori per più di un miliardo di euro, sui 9miliardi e mezzo complessivi, senza considerare il Fondo Sanitario Nazionale. Due settori che si integrano molto bene in Toscana, come dimostrato dal rapporto Irpet, che ha messo in evidenza come tra i lavoratori del settore ci sia una maggiore incidenza di giovani, donne e laureati.
A riassumere la giornata di lavoro la presidente Giachi: “Abbiamo avviato l’esame del PRS con l’illustrazione da parte degli Uffici della Giunta. Una prima riflessione ha reso evidente quanto i temi della programmazione, incrocino quello che è il lavoro che la commissione sta conducendo con gli Stati Generali della Cultura. Tema particolarmente rilevante è il rapporto tra cultura e scuola, soprattutto dal punto di vista dell’orientamento delle studentesse e degli studenti”.
Un tema sottolineato “come molto urgente” anche dalla vicepresidente Luciana Bartolini (Lega).
“E’ fondamentale anche il rapporto con gli sbocchi nell’ambito delle professioni legate al mondo della cultura – ha aggiunto Cristina Giachi -, e come ci ha mostrato il rapporto Irpet, presentato oggi, si tratta di settori ad alta densità di occupazione giovane, femminile e altamente formata. Quindi un tema particolarmente caldo è l’interconnessione tra istruzione e cultura. Un altro tema è il lavoro sui beni culturali che la Regione sta compiendo e che interessa i consiglieri non solo dal punto di vista della rappresentanza del territorio, ma anche per lo sviluppo strategico e l’individuazione di valorizzazioni che possano creare occupazione in ambito culturale”.
“Su tutti – ha concluso la presidente della commissione Istruzione e cultura – è emerso poi il tema della digitalizzazione che interessa a 360 gradi, sia tutti gli attori del comparto culturale, come sta emergendo dagli Stati Generali, ma anche gli Uffici e il rapporto con le strutture periferiche dell’amministrazione con le istituzioni culturali, le biblioteche, gli archivi. La digitalizzazione non è soltanto la risposta a un bisogno di migliore accessibilità dei dati è anche un potenziamento della possibilità di interazione dei dati tra loro nella costruzione di riflessione sui dati”.
La digitalizzazione degli archivi è un tema molto caro alla consigliera regionale Silvia Noferi (Movimento 5 stelle) che ha chiesto a che punto siano i progetti in Regione, visto che archivi e biblioteche “sono la parte più dimenticata in ambito culturale”.Responsabilità di contenuti, immagini e aggiorn