Il presidente Eugenio Giani: “Ampliare i temi di cooperazione nel quadro del Trattato del Quirinale. Gli interventi in aula di Marco Stella (Forza Italia), Valentina Mercanti (Pd), Elena Meini (Lega), Francesco Gazzetti (Pd), Marco Landi (Lega). Approvata all’unanimità la proposta di risoluzione di Landi, Meini e Casucci che impegna la Giunta a informare il Consiglio regionale e le commissioni competenti sullo stato di avanzamento delle iniziative programmate in attuazione del Protocollo
“Rinnovare la collaborazione fra la Toscana e la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra con l’obiettivo di ampliare i temi della cooperazione anche nel quadro delle previsioni del Trattato del Quirinale, di cooperazione rafforzata tra Francia e Italia recentemente sottoscritto dai due paesi”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha presentato il Protocollo d’Intesa tra Regione Toscana e Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra nel corso del Consiglio regionale di questo pomeriggio.
Giani ha sottolineato che l’intesa rinnova un protocollo scaduto nel 2021 e che “con la Provenza vi era già un rapporto di forte collaborazione”. “Questo Protocollo – ha spiegato il presidente della Regione – risponde anche a una sollecitazione che arriva dal ministero degli Esteri, in seguito al Trattato del Quirinale, a sviluppare tutte le iniziative che rinsaldassero i rapporti con la Francia. A breve seguirà anche un altro Protocollo d’intesa con la Corsica che pensiamo di costruire ex novo. Seguiranno anche azioni di rafforzamento del fondo europeo Francia-Italia-Regioni marittime che prevede interventi sulle cinque province toscane che si affacciano sul Tirreno. Sono disponibile a partecipare alla commissione Europa per capire insieme le possibili azioni per sviluppare ulteriormente questa relazione internazionale”.
Intervenuto nel dibattito Marco Stella (Forza Italia): “Io sono tra i pochi che non era favorevole al Trattato del Quirinale – ha esordito – Ne capisco poco la dimensione economica, basta vedere la bilancia degli scambi commerciali tra Italia e Francia, sono 3mila le aziende francesi attive in Italia e 1500 le aziende italiane attive in Francia. Per firmare nuovamente un patto occorre che il protocollo precedente abbia prodotto qualcosa di positivo per gli scambi commerciali e culturali per la nostra regione. Mi auguro che il governo italiano tuteli le nostre aziende e la politica industriale italiana e che nei patti che la Toscana farà, ci sia la difesa della politica industriale della nostra regione e delle aziende toscane. Ben vengano tutti i patti sia a livello nazionale che regionale senza perdere di vista però che l’interesse primario è la difesa del nostro territorio e delle nostre aziende”.
Favorevole all’intesa si è definita la consigliera Valentina Mercanti (Pd). “La relazione Italia-Francia vale quasi 104 miliardi di euro, la Francia è il quarto paese fornitore dell’Italia e l’Italia è il terzo paese fornitore della Francia. Negli ultimi anni sono aumentati gli investimenti dell’Italia in Francia, al punto che l’Italia rappresenta il quarto investitore tra i paesi stranieri. Credo si debba guardare con favore questo accordo, anche per un rilancio del sistema del Mediterraneo. Se si riporta un po’ di attenzione sulla costa, in modo da valorizzane il turismo, le isole, sistema produttivo, ci sarà solo da guadagnarci”.
Di una relazione “che ci trova sommariamente favorevoli” ha parlato Francesco Torselli (Fratelli d’Italia). “La Provenza culturalmente da sempre guarda all’italianità e al nostro patrimonio storico. Ben venga il rinnovo di questo accordo, ci lascia però perplessi il richiamo al Trattato del Quirinale di due anni fa, visto che la collaborazione e la comunanza di radici tra Toscana e la regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra è ben più lontana. Quindi vogliamo scardinare questo protocollo di intesa da quell’accordo politico, che ha diversi coni d’ombra. Il governo farà il proprio corso, valuterà la legittimità del Trattato, ma mi piacerebbe che la Regione Toscana facesse da avanguardia per il Governo nazionale, che si stabilisse non solo un gemellaggio simbolico, ma che si declini su qualcosa di pratico, soprattutto nei campi industriale e scientifico”.
“Noi condividiamo il Protocollo – ha affermato Elena Meini (Lega) – Sosteniamo il regionalismo differenziato, il tema delle autonomie, e credo che l’intesa vada in quella direzione. Faccio appello a Gazzetti, presidente della commissione Europa, perché nell’informativa non c’è un report sul passato Protocollo d’Intesa, utile per capire come il Consiglio regionale possa dare stimoli e iniziative su diversi temi, come quello del vino, del turismo o della lavanda. Tante possono essere le attività turistiche, commerciali, industriali che collegano questi due territori. L’auspicio è quello che, pur essendo materia di competenza della Giunta, si inizi un percorso di condivisione e di cooperazione in cui sia convolta anche la commissione Europa”.
“Su questi temi si possono davvero stabilire punti di contatto e di lavoro comune utili per la nostra comunità regionale – ha detto il presidente della Commissione Europa Francesco Gazzetti (Pd) – L’informativa del presidente Giani, che ospiteremo in Commissione, è in linea con i nostri obiettivi, e credo che ci siano tutti i presupposti per sancire una grande collaborazione tra Consiglio e Giunta”.
Il portavoce dell’Opposizione, Marco Landi (Lega) ha sottolineato come “il Protocollo debba essere approfondito”. Ha poi ringraziato il presidente Giani per la volontà espressa di interessare il Consiglio regionale che “è uno strumento istituzionale importante e può dare contributi incisivi”.
Marco Landi, insieme ai consiglieri Elena Meini e Marco Casucci (Lega) ha presentato due proposte di risoluzione collegate al Protocollo d’Intesa. La prima, per impegnare la Giunta “a prevedere tra le materie che la Regione Toscana intende assumere all’interno del procedimento di regionalismo differenziato, anche quello sui rapporti internazionali e con l’Unione Europea della Regioni”. L’atto è stato respinto dall’aula.
Approvata invece all’unanimità la proposta di risoluzione che impegna il Presidente e la Giunta “a informare il Consiglio regionale e le commissioni competenti, in merito allo stato di avanzamento delle iniziative programmate in attuazione del Protocollo di Intesa”.