alessio gramolati

Congresso Spi Cgil Toscana, Gramolati: “Manovra classista e corporativa”

Congresso dello Spi Cgil Toscana.
Il segretario generale dello Spi Cgil Toscana: “Serve un patto con le nuove generazioni”

Le pensioni, l’inflazione, ma anche la sanità territoriale e l’inclusione digitale. E poi la sfida demografica e l’esigenza di dare vita, in questa fase storica, a un patto tra la generazione più anziana e quella più giovane: sono stati i temi al centro della prima giornata del XII Congresso dello Spi Cgil Toscana, che prosegue fino a domani giovedì 19 gennaio al Teatro Goldoni di Livorno.

Lo Spi Cgil Toscana conta oggi 210.700 iscritti. Il XII Congresso dello Spi Cgil Toscana rappresenta la tappa conclusiva di un percorso che ha visto svolgersi a partire dallo scorso autunno 587 assemblee di base in tutti i territori toscani, con più di 17.500 votanti.

Il Congresso si è aperto con una performance al contrabbasso del maestro Paolo Damiani che ha eseguito “L’internazionale”.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Livorno Luca Salvetti, ha preso la parola il segretario generale dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati.

Nella sua relazione, il segretario generale dello Spi Cgil Toscana ha parlato della manovra appena varata dal governo: “Una manovra classista e corporativa senza visione per il rilancio del Paese – ha detto Gramolati. Si sono ridotte le risorse per ridurre il cuneo fiscale del lavoro dipendente, reintrodotti i voucher, derubricato il salario minimo ancorato ai contratti nazionali, cancellato l’adeguamento delle pensioni per fare cassa a vantaggio di interessi corporativi di altre categorie. Non si è intervenuti per distribuire maggiormente extra profitti generati da speculazione e rendite di posizione e non si è intrapresa nessuna significativa azione di contenimento dei costi energetici, tant’è che mentre i prezzi di gas e petrolio scendono quelli dei carburanti e dell’energia elettrica salgono. E con loro l’inflazione mai così alta da 40 anni. Ma soprattutto si è dato un segnale devastante sul piano dei principi di solidarietà ed uguaglianza tra i cittadini su fisco e welfare. Di tutto avremmo avuto bisogno tranne tagliare l’adeguamento delle pensioni all’inflazione per favorire l’estensione della Flat tax per autonomi e professionisti “.

Gramolati ha parlato anche della sfida demografica e dell’esigenza di siglare un patto tra le generazioni, quella degli anziani e quella dei più giovani. “In Toscana gli anziani, quelli con più di 65 anni, sono il 25,8% della popolazione, in prevalenza donne. Ogni 100 ragazzi con meno di 14 anni ci sono 215 anziani – ha detto Gramolati -. La buona notizia è che l’aspettativa di vita è di 84 anni per gli uomini e 86 per le donne, la cattiva che nascono pochi figli. L’indice di dipendenza strutturale è passato dal 55,9% del 2010 al 61,1% del 2022. Non è una peculiarità toscana: secondo un rapporto di Eurostat in Europa l’indice di dipendenza anziani salirà dal 34,8% di adesso al 56,7% nel 2050. Questi dati impongono una politica all’altezza della sfida. Non abbiamo solo il compito di riempire di benessere questi 20 anni di vita in più che ci siamo conquistati, abbiamo bisogno di farlo in un patto con le nuove generazioni. Migliorare i servizi e la cura degli anziani significa alzare la qualità del welfare ma anche del lavoro. Significa liberare risorse anche in termine di investimenti che altrimenti finiscono per giacere inerti nella rendita”.

Presenti in platea anche gli assessori regionali Simone Bezzini (Salute) e Serena Spinelli (Welfare).

Nel corso della mattinata hanno preso la parola Annalisa Nocentini, Segretario Generale UILToscana;Stefano Nuti, Segretario Generale Fnp Cisl; Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente Anci Toscana; Paolo Hendel, attore; Gianni Verdi, responsabile comunicazione di Edi Group S.r.l.; Simonetta Soldani, storica; Alfredo Zallocco, ingegnere, gruppo “Il rischio non è il mio mestiere”; Milena Vainieri, professoressa associata Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

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