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Canton e Albina

C’erano una volta un nonno e un nipotino che abitavano in un piccolo paesello di montagna.   

“No che non ci vengo!” Mattia non ne voleva proprio sapere di muoversi dal torrente. La giornata era limpida e immersa nel sole primaverile, e un’arietta frizzante gli s’infilava tra i riccioli castani facendogli il solletico. Di andare a fare i compiti non ci pensava proprio.

Lui amava passare il tempo correndo su e giù tra i sassi, lanciando pietruzze per vederle cadere giù dalle cascatelle, a rischio (o certezza in molti casi) di capitomboli che lo facevano ritornare a casa fradicio ma felice. 

Il torrente era da sempre il suo luogo preferito: cambiava ad ogni stagione e si potevano sempre fare giochi nuovi. In estate ci si rinfrescava camminando a piedi nudi in acqua, in autunno si rincorrevano le foglie che cadendo dagli alberi si ritrovavano come barchette in balia della corrente. In inverno la neve ricopriva le rocce, e le orme degli scarponcini erano la cosa migliore del mondo. A primavera poi tutto si riempiva di fiori e gli uccellini in alto facendo i nidi cantavano le loro melodie, e tutto era perfetto. 

Mattia non avrebbe cambiato quel posto con niente altro al mondo. 

Il nonno lo aveva già chiamato mille volte, ma niente da fare.   

“Se vieni ti racconto una bella fiaba, dai!”   

Simona Fedrighini

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