Realizzazione della nuova Casa di Comunità a Impruneta con l’ampliamento dell’attuale sede del Distretto Sanitario Il Consiglio Comunale approva all’unanimità il Progetto Definitivo e contestuale Variante Urbanistica. Un impegno complessivo da 3.676.584,00 euro. I Lavori al via nell’estate 2023
Con l’ultimo passaggio formale in Consiglio Comunale, è stato approvato il progetto definitivo del Distretto Sanitario di Impruneta. Un impegno che parte da lontano, con l’Accordo di Programma sottoscritto a inizio dicembre del 2018 inizialmente con finanziamenti in proprio dell’Ausl, e trasferito poi alle competenze dei fondi PNRR con la Missione 6 c.1.
“Il percorso è stato lungo, – dichiara il Sindaco Alessio Calamandrei – ed anche il progetto ha avuto diversi rimaneggiamenti, dovuti ad un cambio di impostazione sanitaria della Regione Toscana, da Case della Salute a Case di Comunità. Inoltre, l’impegno profuso dalla Ausl nel periodo Covid, aveva fatto momentaneamente dirottare le risorse che già erano presenti per la realizzazione, su altre emergenze.”
Il Distretto di Impruneta si inserisce nell’ambito delle 78 nuove “Case di Comunità” da realizzare in Toscana con fondi europei e complementari. La nuova Casa di Comunità vuole riqualificare ed ampliare l’offerta dei servizi sanitari per l’intero Comune e non solo, attraverso la ristrutturazione e l’ampliamento del Presidio Sanitario.
La conferenza dei servizi è già stata convocata preliminarmente per sottoporre il progetto ai diversi Enti coinvolti a vario titolo, per l’acquisizione preventiva dei pareri propedeutici all’ottenimento dei nulla osta, intese, autorizzazioni, concessioni e quant’altro necessario all’approvazione del Progetto Definitivo.
Una prima ristrutturazione dei locali si era avuta nel 1986/87, tre anni dopo che il comune concesse in uso all’allora Asl gli ambienti per lo svolgimento delle proprie attività sanitarie.
“Gli incontri fatti – prosegue Calamandrei – anche sulla progettazione per l’inserimento nel contesto urbano, il tenere un impianto razionale che non andasse a stravolgere gli elementi architettonici dei “vecchi macelli”, sono stati molteplici, arrivando alla soluzione attuale condivisa, dove gli spazi interni sono stati ulteriormente aumentati rispetto al progetto iniziale.”
Il progetto prevede interventi di ristrutturazione per i due fabbricati esistenti prospicienti la strada, e interventi finalizzati alla conservazione del fabbricato posizionato all’interno del lotto. All’interno saranno ricavati i locali sanitari a disposizione dei medici, gli ambulatori, i locali di servizio oltre ad una palestra e alla sala riunioni, tutti collegati da due gallerie vetrate senza variazioni di quota in modo da facilitare le percorrenze. Il nuovo volume edilizio è caratterizzato, da un punto di vista compositivo e funzionale, da un corpo che si sviluppa intorno ai due piccoli fabbricati prospicienti la strada, ed è collegato al fabbricato principale attraverso due gallerie vetrate. Il progetto, pur prevedendo per questi consistenti interventi di ristrutturazione, ne mantiene inalterata l’identità architettonica originale.
L’ingresso al Presidio, da via Papa Giovanni XXIII, avverrà attraverso una bussola in vetro per il contenimento termico. Lateralmente alla bussola due vetrate con porte utilizzate come vie di esodo, lasceranno intravedere le due sale d’attesa e le zone accoglienza prelievi e Accoglienza Cup/Anagrafe, favorendo la visione complessiva dello spazio da parte dell’utente in ingresso alla struttura.
Nella Nuova Casa di Comunità, a seguito dell’ampliamento che raddoppierà gli spazi esistenti, troveranno la loro sede: Ambulatori dei medici di medicina generale, logopedista–psicologo-riabilitazione di comunità, Palestra preparazione al parto, ambulatorio Ginecologico, ambulatorio Ostetrico, ambulatorio Pediatrico, assistente Sanitario, ufficio infermieri domiciliari, sanità di iniziativa, Punto prelievi/ambulatori infermieri, Responsabile Sanitario, Caposala, Medico di distretto/geriatra, Cardiologo, Oculista, personale Amministrativo, Segreteria, Sala riunioni, Archivio, Deposito Farmaci, oltre a tutti gli ambienti di servizio necessari: Wc, Deposito sporco, Lavaggio ferri, Spogliatoio Uomini, Spogliatoio Donne, ripostiglio pulizie, locale tecnico e deposito rifiuti speciali.
“E’ da tanto, troppo tempo – conclude Calamandrei – che Impruneta attende una risposta concreta per i servizi sanitari. La vicinanza col capoluogo, e con gli ospedali della Santissima Annunziata e di Torregalli, non hanno certo favorito uno sviluppo “rapido” dei problemi sul territorio. La sfida non è certo finita, in quanto oltre ad una completa riqualificazione e ampliamento della struttura, l’importante sarà poi dotarla di servizi e contenuti. Prerogativa non certo scontata viste le problematiche che il settore sanitario sta passando. L’attenzione dovrà essere alta anche durante i lavori, per far sì che l’Ausl, supportata dalle amministrazioni comunali, sia pronta a riempire i nuovi spazi con i servizi adeguati.”
Una delle caratteristiche funzionali più importanti del nuovo edificio, oltre alla razionalità dell’organizzazione spaziale e distributiva descritta precedentemente, è la sua flessibilità; flessibilità intesa come capacità intrinseca dell’edificio stesso di poter essere amministrato e gestito in modo estremamente vantaggioso grazie alle soluzioni tecnologiche e costruttive adottate.
|