locandina evento

Voci dal buio, spettacolo al Metastasio lunedì 30 gennaio

Il Giorno della Memoria del Museo della Deportazione e Resistenza

“VOCI DAL BUIO”, LUNEDÌ 30 GENNAIO AL METASTASIO

LO SPETTACOLO NATO DALL’AMORE PER LA MEMORIA

Vera Paggi, Ermanno Smulevich e Roberto Visconti curano la messa in scena 

che racconta la drammatica storia di quattro giovani e delle loro famiglie

 È un giorno d’ottobre del 2022 quando Vera Paggi, Ermanno Smulevich e Roberto Visconti si incontrano per la prima volta, a Prato, grazie al Museo della Deportazione. La storia delle loro famiglie, infatti, è tragicamente segnata dalla Shoah e legata profondamente alla città. Negli anni della persecuzione fascista e nazista le vite di quattro giovani uniti da una profonda amicizia furono travolte o spezzate dalla persecuzione razziale e dalla deportazione. Due di loro, ebrei, morirono ad Auschwitz. Ebbene i loro discendenti, Vera, Ermanno e Roberto, decidono di provare a realizzare un evento per raccontare questa tragica storia. Vera, giornalista Rai, è la pronipote di Goffredo Paggi morto ad Auschwitz; Ermanno, chirurgo, è figlio di Alessandro Smulevich, salvatosi miracolosamente dalla deportazione; l’attore Roberto Visconti è figlio di Anna Caterina Dini, pratese, che per decenni conserva lettere e oggetti degli amici.

Nasce così “Voci dal buio”, lo spettacolo promosso dal Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, a cura, appunto, di Vera Paggi, Ermanno Smulevich, Roberto Visconti con la collaborazione del Teatro Metastasio, il patrocinio del Comune di Prato e il contributo di Unicoop Prato. Lunedì 30 gennaio alle 10 al Teatro Metastasio va in scena la storia di Alessandro Smulevich, Lia Sara Millul, Goffredo Paggi e Anna Caterina Dini, che nella primavera del 1943 trascorrono insieme lunghi pomeriggi, si confidano, si innamorano. La loro vita cambierà drasticamente all’indomani dell’8 settembre. Alessandro, Lia Sara e Goffredo sono ebrei.

Alessandro Smulevich con tutta la famiglia riesce a fuggire nella campagna di Firenzuola. Nascosti dai contadini – le famiglie Matti e Angeli – che rischiando la vita li hanno protetti fino alla fine della guerra. I loro discendenti sono Giusti fra le Nazioni.

Lia Sara Millul si nasconde nel convento di piazza del Carmine a Firenze. Aveva 19 anni quando venne arrestata a Firenze, il 26 novembre 1943. Di Lia Sara resta traccia, oltre che nei pochi documenti della persecuzione e deportazione, solo in una foto e in una ciocca di capelli rossi che questa aveva consegnato all’amica Anna prima di partire per Firenze.

Goffredo Paggi viene denunciato e arrestato a Firenze il 7 dicembre 1943. Detenuto prima alle Murate, viene poi portato a Milano nel carcere di San Vittore e il 30 gennaio 1944 deportato ad Auschwitz. Non è più tornato.

Anna Caterina Dini resta a Prato e non avrà più notizie dei suoi amici ben oltre la fine della guerra. Aspetterà a lungo il fidanzato Goffredo e l’amica del cuore Lia dei quali conserverà alcune fotografie e una ciocca di capelli.

Il Museo della Deportazione ha portato avanti fin dal 2002 le ricerche sulla deportazione da Prato. Di Lia e del suo legame con la città si sapeva già, grazie allo storico locale Michele di Sabato, ma nel 2017 la famiglia Smulevich trova il diario di Alessandro riposto in un armadio: è il racconto minuzioso di giorni spensierati e di momenti drammatici. In quelle pagine, oggi diventate un libro (Matti e Angeliuna famiglia ebraica nel cuore della Linea Gotica, Diario 1943-44, ed. Pendragon) i figli di Alessandro scoprono i racconti della vita dei quattro ragazzi e trovano i loro discendenti.

VOCI DAL BUIO

Teatro Mestastasio

Lunedì 30 gennaio ore 10

A cura di

Vera Paggi, Ermanno Smulevich, Roberto Visconti

Con la partecipazione di

Luciano Ardiccioni e Rosanna Marcato

Canto e letture

Chiara De Palo

Musiche di Ivan Vandor

Associazione Camera Musicale Fiorentina

Ingresso libero con prenotazione scrivendo a biglietteria@metastasio.it

Per info: Elena Bresci segreteria@museodelladeportazione.it – 0574470728

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