Oggi il convegno organizzato dalle commissioni Sanità e Pari opportunità del Consiglio regionale. La consigliera segretario dell’Ufficio di presidenza Federica Fratoni: “Proseguire con sensibilizzazione e monitoraggio attivo”. La presidente della commissione Pari Opportunità, Francesca Basanieri: “Mettere a sistema le buone pratiche per creare una rete di servizi stabili regionali”. Il presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni: “Individuare luoghi di eccellenza specializzati di cura e prevenzione”
Ripristinare un tavolo di lavoro interistituzionale sulle mutilazioni genitali femminili e creare una rete di servizi stabili che metta a sistema le buone pratiche presenti nel territorio toscano. Questa la proposta emersa dal convegno ‘Mutilazioni genitali femminili: prevenzione e cura per le donne in Toscana’, organizzato dalla commissione Pari opportunità e dalla commissione Sanità del Consiglio regionale toscano che si è tenuto questo pomeriggio a palazzo del Pegaso.
L’iniziativa ha fatto dialogare professionisti della sanità toscana e associazioni che si sono occupati della pratica delle mutilazioni genitali femminili che, come ha affermato la presidente della Commissione Pari opportunità Francesca Basanieri, “rappresenta una delle forme di violenza più gravi ai danni di bambine innocenti”. Un fenomeno difficile da tracciare e quantificare con precisione, che si stima in Toscana riguardi circa 3200 bambine, cifra ricostruita per difetto sulla base delle etnie presenti nel territorio e sulla percentuale delle mutilazioni che ogni etnia pratica. E la cui cura richiede un percorso assistenziale complesso, caratterizzato da un approccio a 360 gradi e dal lavoro integrato di diversi specialisti.
Il convegno dà seguito a una risoluzione approvata all’unanimità dal consiglio regionale nel dicembre 2021 che chiedeva alla commissione Pari opportunità di effettuare un’indagine sulle mutilazioni genitali femminili e valutare azioni da intraprendere a livello regionale per contribuire al contrasto di questa pratica. Un’indagine che, ha spiegato Basanieri, “è durata diversi mesi”. “Abbiamo raccolto i dati su quello che è stato fatto in Toscana negli ultimi 10 anni – ha detto – Il nostro compito è stato ed è quello di mettere insieme le buone pratiche disseminate nel territorio toscano e creare una rete di servizi attivi sul territorio, in grado di prevenire e intercettare questi fenomeni nelle comunità che li praticano, oltre che di curare chi le hanno subite”.
“L’iniziativa di oggi – ha dichiarato il presidente della commissione Sanità Enrico Sostegni – vuole avviare un riflessione che porti a una nuova strutturazione e programmazione a rete dei servizi della nostra regione, individuando, all’interno del sistema sanitario regionale dove operano professionisti molto preparati, luoghi di eccellenza specializzati per avviare un’attività di prevenzione e di presa in carico”.
“E’ importante fare il punto sullo stato dell’arte, sia dal punto di vista normativo sia per ricostruire un quadro conoscitivo su un fenomeno che di fatto è un reato – ha affermato la consigliera segretaria dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale Federica Fratoni – per dar luogo a una progettualità che la Regione Toscana ha da sempre messo in campo attraverso risorse destinate sia alle aziende universitarie, in particolare a quella di Careggi, sia a quelle territoriali, di cui Pistoia ha fatto da capofila. Dobbiamo proseguire anche con una forma di forte sensibilizzazione e di monitoraggio attivo”.
Al convegno erano presenti l’assessore all’Istruzione e alle Pari opportunità della Regione Toscana Alessandra Nardini e l’assessore al Diritto alla Sanità Simone Bezzini.
Sono intervenuti Ali Nura Musse, componente della Commissione Pari Opportunità; la presidente dell’associazione Nosotras, Isabella Mancini; la responsabile del servizio Gaia (Gruppo abusi infanzia e adolescenza) del Meyer, Stefania Losi; la responsabile del settore Assistenza sanitaria territoriale della Regione Toscana Daniela Matarrese; la direttrice Centro Salute Globale della Regione Toscana Maria José Caldés Pinilla; la responsabile del programma di screening HPV Ispro Anna Iossa; il direttore della Uoc Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana Tommaso Simoncini. Ha moderato Francesca Torricelli componente della Commissione Pari Opportunità.