Il presidente dell’Osservatorio regionale al termine della seduta: “La cattura del boss è un punto di partenza e ci auguriamo sia considerata come tale”. Dall’analisi del rapporto annuale della procura generale della Toscana dati allarmanti: +115 per cento di reati per associazione mafiosa
La cattura di Matteo Messina Denaro “non deve essere considerata come un punto di arrivo, casomai di partenza. È certamente un’ottima notizia ma significa tutto tranne la sconfitta definitiva della Mafia”. Lo dichiara don Andrea Bigalli, presidente dell’Osservatorio regionale per la legalità, al termine dei lavori di oggi, martedì 14 febbraio, in palazzo del Pegaso sede dell’Assemblea legislativa.
Sul tavolo dell’Osservatorio istituito con legge (42/2015) per raccogliere informazioni sul progredire dell’eventuale presenza, anche sotto forma di infiltrazioni, delle organizzazioni malavitose, anche l’analisi del rapporto annuale della procura generale della Toscana che fotografa un +115 per cento di reati per associazione mafiosa. “Un incremento straordinario rispetto all’anno precedente su cui dovremo lavorare” dichiara ancora il presidente che riferisce anche sull’audizione dell’assessore regionale alla legalità, Stefano Ciuoffo, in merito alla gestione dei beni confiscati e in particolare sul mancato proseguimento dell’incarico alla Normale di Pisa nella redazione del rapporto annuale sulle infiltrazioni mafiose. “Stiamo cercando di capire come si intenderà procedere per dare continuità a questa esperienza” commenta Bigalli.