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Contratti pubblici: bandi, livello retributivo ‘adeguato e attuale’, tra i criteri ispirati a esigenze sociali

La proposta di legge è stata approvata con 24 voti favorevoli, zero contrari e 9 astenuti con Fdi, Lega, M5S. Bugetti: “Adeguatezza e attualità del salario sono i principi su cui ruota la legge”

Sì a maggioranza alla proposta di legge di iniziativa consiliare, prima firmataria Ilaria Bugetti (Pd), in materia di linee guida per l’individuazione delle esigenze sociali nel Codice dei contratti pubblici e che modifica la legge regionale 18/2019.

Il codice dei contratti prevede che il principio di ‘economicità’ possa essere subordinato, nei limiti in cui è espressamente consentito dalle norme vigenti, ai criteri, previsti nel bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute, dell’ambiente, del patrimonio culturale e alla promozione dello sviluppo sostenibile, anche dal punto di vista energetico. Nel solco degli interventi riguardanti la qualità del lavoro e la valorizzazione della buona impresa negli appalti dei lavori, la Regione Toscana intende dare attuazione a questi criteri da prevedere nei bandi.

La presidente Bugetti ha precisato la legge inserisce un unico articolo disponendo che le esigenze sociali che ispirano i criteri di aggiudicazione, da prevedere nei bandi, siano stabilite attraverso linee guida approvate con deliberazione di Giunta. Inoltre, si prevede che la disciplina di tali esigenze risponda anche alla necessità di garantire un livello retributivo dei lavoratori dipendenti del soggetto aggiudicatario “adeguato ed attuale”.

L’ambito di applicazione della norma riguarda la Regione, gli enti e le agenzie istituiti con legge regionale, nonché gli enti parco regionali, le aziende Usl, quelle ospedaliere universitarie, Estar e le aziende pubbliche per i servizi alla persona.

“Mi preme sottolineare – aggiunge Bugetti – che nella scheda di legittimità si precisa che la Corte non si è mai espressa su questa materia” e “il valore di questa norma, altamente simbolico, tende a tutelare il concetto di valore sociale per quanto riguarda i lavoratori nelle imprese e prevenire anche le forme di quei contratti che non sono a norma”.

È stato respinto dall’Aula l’emendamento presentato da Francesco Torselli (FdI) che ha espresso l’astensione del suo gruppo. “La pdl ci trova nel complesso favorevoli – ha detto – perché crediamo che qualsiasi miglioria si possa fare in sede di assegnazione di appalto e che quando si premia chi presenta requisiti migliori rispetto adi altri si faccia un servizio alla Regione”. “Ci lascia, però, perplessi il fatto che nell’articolo 6bis si vogliano introdurre i termini ‘adeguato ed attuale’” e “non essendo questi termini giuridici temiamo che questo porti ad introdurre un elemento di soggettività nell’assegnazione degli appalti”. Nell’emendamento si proponeva di sostituire “adeguato ed attuale con in conformità alla vigente normativa europea e nazionale”.

Apprezzamento per la legge anche da parte della consigliera Irene Galletti (M5S)  che ha espresso astensione all’atto poiché, “pur essendo l’intento condivisibile, ci sono criticità per la messa a terra della legge, il primo articolo ricalca la normativa nazionale ma rimarco la presenza di un ostacolo che può inficiare l’applicazione della legge e riguarda un carattere di premialità diverso un impegno a mantenere la manodopera locale difficile trovare un’oggettività nel criterio utilizzato, di un’attribuzione della Regione per una materia di competenza dello stato”.

Anche Elena Meini (Lega) ha espresso apprezzamento e condivisione per l’intento di questa proposta di legge ma ha dichiarato l’astensione del suo gruppo “per la paura di un’eventuale impugnativa, la paura della normativa, delle prerogative dello Stato, dell’economicità che tanto è dibattuta nelle aule di Camera e senato sul codice degli appalti”. “Il fatto – conclude – che ci si spinga oltre alle esigenze sociali e si punti sul livello retributivo adeguato ed attuale è una sorta di corto circuito rispetto alle ragioni nazionali”.

Bugetti ha concluso ribadendo che “adeguatezza e attualità del salario sono i principi su cui ruota l’atto” e che “la sfida di questa legge è quella di fare un salto in avanti di alto valore”.

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