Venerdì 24 e sabato 25 febbraio nell’auditorium a palazzo del Pegaso si parla del violento morbo che tra il 1918 e il 1920 colpì la Toscana
Dal caso fiorentino, alle epidemie locali con numeri e vittime del violento morbo che tra gli anni 1918-1920 colpì la Toscana. Due giorni a convegno, venerdì 24 e sabato 25 febbraio, su “La spagnola in Toscana” a palazzo del Pegaso (via Cavour 4). L’incontro è promosso dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea e dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea in provincia di Pistoia, in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana e con la rete degli Istituti provinciali toscani della Resistenza e dell’età contemporanea. Dopo i saluti istituzionali del Presidente e quelli del presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea Giuseppe Matulli e del presidente dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea della provincia di Pistoia Giovanni Contini, ad aprire il convegno, alle 10.30, sarà Simonetta Soldani dell’università di Firenze.
Tra gli interventi della prima giornata, i professori Massimo Livi Bacci su “La Spagnola: prima e dopo”, Giovanni Gozzini su “Una Spagnola ‘glocale’. Numeri e dintorni del caso fiorentino”, Silvano Montaldo “La Spagnola in Piemonte, un caso di studio” ed Enzo Menconi su “Una guerra nella guerra. Le vittime militari dell’influenza spagnola nei comuni di Carrara e di Pontremoli”. La seduta pomeridiana riprenderà alle 15 con i professori Roberto Bianchi su “Firenze al tempo della Spagnola”, Filippo Gattai Tacchi sul “Il violento morbo miete inesorabile le sue vittime”: la Spagnola a Viareggio, Donatella Lippi e Francesco Baldanzi su “La Spagnola nelle testimonianze della medicina fiorentina” e Adolfo Turbanti su “L’influenza Spagnola nella provincia di Grosseto”.