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Mazzeo, il premio ‘Ivano Tognarini’ tiene alti i valori della Toscana terra di diritti

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La cerimonia della quarta edizione si è tenuta a palazzo del Pegaso. Vincitori ex aequo Federico Del Giudice e Simone Renato Muraca. Promosso dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, è riservato a tesi di storia contemporanea

 Si è svolta questo pomeriggio, giovedì 23 marzo, nella sala del Gonfalone del palazzo del Pegaso la quarta edizione del Premio ‘Ivano Tognarini’. Un riconoscimento per onorare la memoria, l’opera scientifica e l’impegno civile di Ivano Tognarini, promosso dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea (Isrt) e rivolto a tesi di dottorato in Storia contemporanea. Il Premio è andato ex aequo a Federico Del Giudice e Simone Renato Muraca. Del Giudice, assegnista di ricerca alla Scuola Normale Superiore di Pisa, si è aggiudicato il riconoscimento per ‘Diritti altrove. Lavoratori italiani e protezione sociale in Francia e Argentina tra le due guerre mondiali’; Muraca per ‘Istituzioni, pratiche e agenti della diplomazia culturale fascista in Spagna e Portogallo (1936-1945)’.

“Questo premio rappresenta quello che siamo stati e quello che vogliamo essere in futuro. Ivano Tognarini, che oggi vogliamo ricordare – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, che ha ringraziato l’Istituto storico e i familiari di Tognarini, la moglie Gabriella e il figlio Niccolò, presenti in sala – ha lavorato tanto su questi temi con la Regione, prima di tutto sulla Resistenza. L’Istituto è una delle prime visite che ho fatto quando sono diventato presidente del Consiglio regionale. Il messaggio che parte da qui è proprio questo: quanto può ancora dare la Toscana, una regione che ha scelto da tempo di stare dalla parte giusta della storia. Se c’è un insegnamento che porto con me è quello di tenere in alto i valori della Toscana, una regione unica al mondo. Sempre in prima fila per i diritti”.

“In questo Paese è molto difficile sostenere la ricerca e i giovani”, ha dichiarato il direttore Isrt, Matteo Mazzoni. “Questo Premio nasce per far sì dei giovani che riescano a pubblicare i loro lavori, il primo risultato importante della loro carriera di storici. Ed è importante farlo in memoria di Ivano Tognarini, nostro ex presidente, che ha dedicato tanta parte del suo impegno ai giovani e alla divulgazione storica. Una commissione di docenti universitari – ha spiegato Mazzoni – ha esaminato le decine di tesi presentate. L’ex aequo è stato assegnato sulla base di valutazioni scientifiche e dell’originalità dei lavori”.

“Sono molto grato all’Istituto storico e alla famiglia Tognarini – ha detto Federico Del Giudice –. La mia ricerca è una comparazione tra Francia e Argentina, che nel periodo tra le due guerre furono le principali destinazioni dell’emigrazione italiana, per vedere come i due Paesi integrano all’interno dei sistemi di protezione sociale”.

“Sono molto contento, è sempre bello vedere il proprio lavoro riconosciuto”, ha detto Simone Muraca. “Mi sono occupato di studiare la diplomazia culturale italiana in epoca fascista, uno studio comparativo tra Spagna e Portogallo negli anni delle guerre italiane, dall’Etiopia alla seconda guerra mondiale”

La proclamazione dei vincitori è stata affidata a Valeria Galimi (Università di Firenze), a nome della Commissione giudicatrice.

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Presidente dell’Istituto dal 2000 fino alla morte, nel marzo 2014, docente di storia moderna all’Università degli studi di Siena, Ivano Tognarini si occupò anche intensamente di storia del Novecento, con particolare attenzione ai temi dell’antifascismo, della guerra mondiale, delle stragi nazifasciste e della Resistenza. Attento alle esigenze della società civile, dedicò sempre grande cura nell’attività di ricerca e divulgazione delle conoscenze storiche, rivolgendo una specifica attenzione ai giovani, e svolse un’attenta opera di conservazione e promozione delle memorie dei territori e delle città della Toscana. Con questa iniziativa, nel ricordarne la figura, l’Istituto intende riconoscere il valore della ricerca storica quale lievito di crescita culturale della nostra società e in particolare di una cittadinanza attiva e consapevole, tanto più in questi anni così difficili.

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