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Desertificazione bancaria: Giani scrive a Giorgetti dopo risoluzione del Consiglio

I ringraziamenti di Marco Niccolai, presidente della Commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana: “Iniziativa positiva. Sono urgenti misure per evitare la chiusura di nuovi sportelli”

di Paola Scuffi, 2 maggio 2023

Firenze – In tema di desertificazione bancaria, il lavoro della Commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscanapresieduta da Marco Niccolai, sta dando i suoi frutti. Lo scorso febbraio l’Aula di palazzo del Pegaso si era espressa all’unanimità su una risoluzione che impegnava l’esecutivo regionale ad “attivarsi in sede nazionale affinché venissero adottate specifiche azioni volte a contrastare la diminuzione dei servizi bancari e postali nelle aree interne, rurali, montane e insulari, per garantire parità di diritti nell’accesso ai servizi per chi abita in quei territori, tenuto conto anche dell’indiretto detrimento che tale desertificazione comporta in ordine all’accesso al credito delle piccole e medie imprese nelle aree montane ed interne”.

“Vi scrivo per sottoporre alla Vostra attenzione un tema che sta destando grande preoccupazione nella nostra regione, ovvero quello della presenza degli Istituti di credito sul territorio toscano”. Così il presidente Eugenio Giani, nella lettera inviata al Ministro Giancarlo Giorgetti e ai presidenti delle Commissioni Finanza di Camera e Senato, Marco Osnato e Mauro Maria Marino. “Sono attualmente 24 i Comuni toscani senza sportelli bancari e, di questi, la metà li ha perso negli anni tra il 2015 e il 2021. Altri 45 Comuni sono rimasti con una sola filiale presente e, se il trend proseguirà, potrebbero perderla nei prossimi anni”. La missiva del Governatore continua, spiegando che si tratta nella maggior parte dei casi di realtà periferiche, in territori prevalentemente montani, con il 20 per cento della popolazione anziana e con le imprese che ne risentono, vista la difficoltà di accedere al credito. Per rispondere ai segnali di forte preoccupazione di cittadini e rappresentanti delle istituzioni, l’assessore regionale all’Economia e alle attività produttive ha già avuto varie interlocuzioni con i vertici di Abi Toscana per affrontare la questione, “ed è nostra intenzione continuare a presidiare il tema anche in seno alla Conferenza delle Regioni e in tutte le sedi opportune – recita la missiva – Di tutto questo vorrei avere occasione di discutere anche con Voi, al fine di individuare ogni possibile intervento per contrastare questo fenomeno e mantenere la continuità di un servizio essenziale come quello degli sportelli bancari, venendo così incontro alle esigenze della popolazione toscana, specie di quella più svantaggiata”.

Immediato l’intervento di Marco Niccolai: “Ringrazio il Presidente per essersi attivato prontamente rispetto alla risoluzione approvata dal Consiglio. Purtroppo anche nelle cronache locali di queste settimane vediamo che la situazione continua a peggiorare, sul territorio regionale. Occorre un intervento da parte del Governo, nell’impegnativa portata avanti dalla risoluzione, rispetto alle regole di tipo comunitario e più in generale occorre che anche sulle modalità alternative venga dato un quadro definito”.

Nel testo della risoluzione era infatti espressa la necessità di “sensibilizzare gli enti preposti a promuovere l’adozione di soluzioni sperimentali e innovative volte a garantire una presenza, anche temporanea, dei servizi bancari e postali su tali realtà, come è il caso degli sportelli mobili presenti a giorni alterni già sperimentati in alcune aree del Paese oppure l’integrazione con altre tipologie di servizi”. Infine, si chiedeva anche di riconoscere, a livello comunitario, una adeguata proporzionalità del quadro regolamentare bancario europeo, chiamato a tener conto della specificità e della peculiarità del sistema del credito cooperativo, quale settore bancario di comunità strettamente connesso al tessuto economico e sociale dei territori in cui si trovano ad operare le stesse Banche di Credito Cooperativo.

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