Con quali agricolture è possibile preservare la Terra continuando a viverci? Cosa insegnano le diverse forme di agricoltura del passato e quelle odierne sui nostri rapporti con la natura? Agricoltura biologica e convenzionale sono davvero agli antipodi? Nel volume “Coltivare la natura. Cibarsi nutrendo la terra“, in uscita dal 9 maggio per Kellermann Editore con prefazione di Carlo Petrini, l’autore Giacomo Sartori prova a rispondere ad alcune di queste domande indagando su come utilizzare le risorse della Terra senza impoverirla. In questo saggio della collana Umano/troppo/umano, Sartori – agronomo specializzato in scienza del suolo – si inserisce in un dibattito che dimostra, pagina dopo pagina, essere sbilanciato: i sostenitori degli approcci ecologici devono continuamente difendersi dallo strapotere delle visioni riduttive, che vedono la natura come un oggetto inanimato e riorganizzabile a piacimento, un serbatoio da sfruttare fino in fondo. Tra le pagine del volume la conoscenza e la pratica scientifica dell’autore incontrano l’impegno civile e il passo della narrazione letteraria, mostrando ai lettori che nell’attuale convergenza di crisi riguardanti tutto il pianeta, l’agricoltura ha un posto centrale. È con essa, e con le abitudini alimentari di ciascuno, che i margini per ottenere soluzioni sostenibili sono più ampi. È da essa che è possibile imparare a utilizzare prospettive e metodi compatibili con i complessi funzionamenti naturali. Giacomo Sartori è agronomo, specializzato in scienza del suolo. Ha lavorato in vari Paesi nell’ambito della cooperazione internazionale, e ha all’attivo molte pubblicazioni sui suoli e sui paesaggi alpini. Ha insegnato Agronomia generale all’università di Trento. All’attività scientifica ha sempre affiancato quella di narratore, gli ultimi suoi romanzi sono “Sono Dio” (NN, 2016), “Baco” (Exòrma, 2019), e “Fisica delle separazioni” (Exòrma, 2022). Negli ultimi anni sperimenta anche percorsi a cavallo tra scienza e arte, nell’ambito di residenze artistiche, in Francia e in Italia, centrate sui paesaggi e sui rapporti tra uomo e ambiente. Carlo Petrini, gastronomo, scrittore, attivista, è il fondatore del movimento internazionale Slow Food. |
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