La risposta dell’assessore Ciuoffo all’interrogazione dei consiglieri Casucci e Ulmi
Firenze – Il tema della prevenzione e del contrasto del bullismo e del cyberbullismo è stato al centro di un’interrogazione presentata dai consiglieri regionali Marco Casucci e Andrea Ulmi. A rispondere per la Giunta è stato l’assessore Stefano Ciuoffo. L’assessore alle Infrastrutture digitali e alle politiche per la sicurezza e la cultura della legalità ha spiegato come “i fenomeni, che tanta diffusione registrano in questi anni tra le giovani generazioni, per i loro profili di prevaricazione e di violenza si configurano come problematiche contro le quali sono necessarie azioni di contrasto e di prevenzione dei possibili sviluppi criminogeni, così come di tutela della vittime, in un’ottica di promozione della sicurezza”.
“Tra le misure messe in campo – ha ricordato Ciuoffo – un’azione di comunicazione affidata a Fondazione Sistema Toscana. Progetto che si concretizzato con un cortometraggio presentato il 28 gennaio del 2022 al teatro della Compagnia. Il tema è stato trattato anche dall’assessorato al Diritto alla salute che collabora da tempo e assiduamente con le istituzioni scolastiche, con i servizi territoriali per promuovere azioni di prevenzione e di contrasto di bullismo e cyberbullismo. Dagli accordi di collaborazione con gli uffici scolastici e le università si è sviluppato il progetto ‘NoTrap! Toscana’ che può essere considerato il primo esempio a livello nazionale di implementazione su larga scala di un progetto antibullismo che nel corso degli anni ha coinvolto centinaia di classi di scuole di primo e secondo grado dislocate in tutte le province della Regione”.
“Un programma di prevenzione – ha spiegato l’assessore Ciuoffo – che ha portato a una riduzione dei fenomeni circa del 30%, in una riduzione della sofferenza delle vittime e complessivamente a un miglioramento del benessere delle ragazze e dei ragazzi. Un altro progetto che realizza sul territorio quanto previsto dalla legge 71 del 2019 è ‘Cyber Help’, attuato dall’Azienda Usl Toscana Sud Est nella zona Valdarno, e l’obiettivo è di estenderlo e implementarlo in tutta l’Azienda. Un progetto che nell’anno scolastico 2021-22 ha coinvolto 1.770 studenti, formato 80 docenti e 392 peer educator. Mentre nell’area di Grosseto nell’anno scolastico 2021-22 sono stati fatti diversi incontri con gli insegnanti e gli alunni per il progetto ‘Prevenzione bullismo e cyberbullismo’.
“Ogni singola azienda sanitaria – ha concluso Ciuoffo – ha sviluppato specifici percorsi di intervento, in collaborazione con gli istituti scolastici, con le famiglie e gli enti locali. Il contrasto al bullismo e al cyberbullismo dovrà essere implementato allargando il raggio di azione al mondo associativo, penso a quello sportivo, che vede una presenza significativa di ragazzi e ragazze. Questa sarà una delle prossime azioni su cui la Giunta si impegnerà per dare seguito a un processo avviato oramai da alcuni anni”.
Nella replica il consigliere regionale Marco Casucci ha parlato di un tema che è “particolarmente rilevante”. Siamo molto allarmati – ha proseguito – per i numeri che ci sono in Toscana. Un ragazzo su tre dai 12 ai 19 anni dice di essere oggetto di atti di vessazione, di prese in giro, di qualsiasi tipo di violenza psicologica. E ci sono stati fatti in questa Regione che hanno destato allarme sociale. Dal caso del parcheggio Cadorna ad Arezzo, dove una giovanissima è stata aggredita e malmenata da un branco di ragazzini, ma anche a Grosseto dove un dodicenne è stato selvaggiamente picchiato nella palestra della scuola da alcuni compagni di classe. Ma casi non sono mancati anche a Firenze, dove un ragazzo è stato bullizzato con insulti antisemiti, e qui l’attenzione deve essere particolarmente alta, un caso che si è ripetuto anche a Piombino. Ma non sono mancati altri episodi a Pisa, Viareggio e Siena. Fatti di cronaca, che in alcune realtà hanno portato a consigli comunali aperti sul tema”.
“Siamo preoccupati – ha concluso Marco Casucci rivolgendosi all’assessore Ciuoffo – lei ha citato la legge di riferimento la n.71 del 2019. A quanto mi risulta non è ancora stata rifinanziata. Un’esperienza che ha prodotto buoni risultati, ma rimettiamoci i soldi, su un tema come questo non bastano le parole quando si parla di crescita sociale, psicologica ed educativa dei ragazzi. E vorrei vedere concretamente attuato anche il Comitato regionale contro il bullismo. Ben vengano intanto i protocolli di intesa quando si parla del mondo della scuola, perché deve esserci un’educazione in questa direzione”.