Nella Commissione del Consiglio regionale, guidata da Giacomo Bugliani (Pd), voto a maggioranza. Contraria la Lega. Non presenti le altre opposizioni. Stesso esito per gli interventi normativi collegati e la nota di aggiornamento al Defr 2023
di Federica Cioni, 22 giugno 2023
Firenze – Via libera, nella commissione del Consiglio regionale guidata da Giacomo Bugliani (Pd), alla seconda variazione del Bilancio di previsione 2023-2025. Il testo è stato licenziato a maggioranza (a favore Pd e Italia Viva, contro la Lega, non presenti le altre opposizioni) nella seduta di stamani, giovedì 22 giugno, dopo l’illustrazione del presidente della Giunta con delega al Bilancio Eugenio Giani. Stesso esito della votazione anche sugli interventi normativi collegati e sulla nota di aggiornamento al Defr 2023 (Documento di economia e finanza regionale).
Come affermato da Giani le risorse più significative, 12milioni, sono destinate alle bonifiche Keu e della falda del SIN-SIR di Massa Carrara (Siti di interesse nazionale- Siti di interesse regionale). Ci sono poi circa 10milioni su tutela e valorizzazione dei beni culturali che però potrebbero essere ridotti di circa 1milione 100mila euro per “coprire almeno 40 interventi sui 113 chiesti dai Comuni” frutto del bando sugli impianti sportivi lanciato proprio dalla Giunta. Questo spostamento potrebbe essere formalizzato con uno specifico emendamento che il presidente porterebbe direttamente al voto dell’Aula. Non sarebbe quindi previsto, ha spiegato rispondendo al consigliere della Lega e vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci, un maxiemendamento.
Nel corso della seduta Giani ha anche chiarito che per Maggio Fiorentino non sono previsti interventi. “La vera manovra di Bilancio arriverà in autunno quando dovrebbero tornarci 35milioni dal ministero del Lavoro che abbiamo anticipato per la Sanità – ha detto – Pensavamo di avere disponibilità delle risorse ad aprile, così non è stato e abbiamo quindi deciso di affrontare, adesso, i casi più concreti”.
E sul tema della Sanità, rispondendo alle domande della vicepresidente della Commissione Elisa Tozzi (gruppo misto – Toscana Domani), il presidente della Giunta ha riferito dell’incontro di ieri (mercoledì 21 giugno ndr) col ministro Orazio Schillaci. “Insieme agli altri governatori abbiamo chiesto più risorse e posso dire che si sta muovendo qualcosa, almeno a livello di ministero. Schillaci ha chiesto a tutti di intervenire sulle liste di attesa e ho fatto presente, dati Gimbe alla mano, che la Toscana risulta prima per efficacia di interventi e quindi di abbattimento dei tempi”. “Il ministro è intenzionato a dare risorse mirate per obiettivi. Penso che in autunno dovremo organizzare una conferenza, anche di livello nazionale, per specificare le nostre priorità e per mettere mano all’aggiornamento normativo. La legge sanitaria toscana (40/2005) è vicina a compiere dieci anni, credo sia necessario un riordino della materia. Fino ad ora siamo intervenuti con riforme” ha detto ancora citando quella del 118.
“Il Bilancio di questo anno è chiuso. La situazione più critica l’abbiamo affrontata nel 2021 e oramai è alle spalle. La vera incertezza su quello del 2023 è legata ai dispositivi sanitari e alle risorse che ci dovrebbero arrivare”. Giani ha parlato anche di RSA, un’altra grande partita su cui sta lavorando e che entra in questa seconda variazione. Si prevede infatti la riduzione dell’aliquota IRAP per le aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) dall’attuale 7,58 per cento al 2,98 per cento a decorrere dal 1 gennaio 2024. Un intervento motivato dal fatto che, a causa anche dalla loro natura pubblicistica, le ASP devono fronteggiare, rispetto ai “concorrenti” privati, maggiori costi e spese che il periodo di pandemia ha portato ad un livello di criticità finanziaria difficile da superare. “Sto lavorando – ha detto ancora il presidente della Giunta – ad un protocollo d’intesa. Le strutture sanitarie pubbliche in Toscana sono 33, tutte gestite dai Comuni direttamente o tramite cooperative. Non c’è alcuna volontà, in questa manovra, di discutere di fiscalità che pure è un nodo che dovremo affrontare. È piuttosto un intervento di equità fiscale tra attività similari svolte da soggetti pubblici e privati”.