Sabato 26 Agosto alle ore 21, in piazza Giusti a Monsummano Terme, nell’area dell’oratorio della chiesa maggiore (piazzetta San Carlo), il gruppo Toscanto torna sul palco con il suo repertorio di canzoni tradizionali toscane.
“Si tratta dell’occasione per ripercorrere certi sentieri musicali che ci hanno fatto crescere in sensibilità e sentimenti – fanno sapere gli artisti dell’ensamble- ricordando con ciò la nostra carissima Patrizia Chiantera (la piccola, grande pugliese “capatosta”), che tanto ci ha insegnato a suon di bacchettate sulle nocche e che purtroppo ci ha lasciato troppo presto, alcuni anni fa”.
Il gruppo musicale Toscanto è formato da Michela “Joan” Bacci (voce solista), Maurizio Benvenuti (basso acustico, voce solista, cori), Andrea Geri (organetto diatonico, percussioni) e Luca Vivarelli (chitarra acustica, percussioni). Lavora da molti anni nell’ambito della musica di tradizione ed esegue canti provenienti per la maggior parte dalla montagna pistoiese, ma anche dal Valdarno, dal Mugello, dal Chianti, dal pesciatino e dalle province di Pisa e Siena.
Il repertorio, in debito con le ricerche di Caterina Bueno, Daisy Lumini, e Dodi Moscati, ha come punto di riferimento i canti della montagna pistoiese eseguiti dal Collettivo Folkloristico Montano e dal Canzoniere Toscano.
Il lavoro del gruppo è consistito nell’esecuzione e nell’arrangiamento delle melodie senza alterarne gratuitamente le strutture, che rivelano forme e modi di grande suggestione.
Il repertorio del 26 agosto. Nel 1929, in occasione della nuova provincia di Pistoia voluta dal regime fascista due anni prima, una mostra ne celebrava il definitivo assetto geografico raggiunto con l’aggiunta della Valdinievole nel 1928 e, fra l’altro, venivano esposti un gran numero di quaderni scolastici degli alunni delle scuole elementari delle diverse frazioni e paesi.
A distanza di tanti anni. “I Quaderni del ‘29“ (raccolti in un cd-rom vista la deperibilità dei documenti) ci portano in un mondo che non c’è più, in ritualità dimenticate, usanze perse, lavori scomparsi, filastrocche, proverbi, modi di dire e – questo fu per non straordinario – un gran numero di canti popolari.
Per rendere omaggio dopo settant’anni a una piccola realtà locale che si raccontava con grazia e poesia (abbiamo realizzato il dvd dal titolo Chi dice mal di me proprio per non disperderne la ricchezza) ne vorremmo proporre alcuni, scelti fra i più significativi e suggestivi.