Prato riscopre Gastone Breddo con un'antologica

Una mostra antologica di 38 opere, realizzate dal 1931 al 1991, con numerosi inediti, tra i quali l’ultimo quadro realizzato dal pittore prima della sua scomparsa. È l’allestimento dedicato a Gastone Breddo “L’armonia della forma” che l’associazione Terrena promuove a palazzo Buonamici e che è stato presentato questa mattina in anteprima dal presidente della Provincia Lamberto Gestri insieme a Alfio Tiezzi, presidente dell’associazione Terrena, alla curatrice Barbara Cianelli, a Elisabetta Breddo, figlia dell’artista, e a Ilaria Palma, figlia del vicepresidente di Terrena Roberto Palma da poco scomparso e a cui è dedicata la mostra.
L’apertura ufficiale dell’allestimento è fissata per domani, venerdì 19 settembre (ore 17) nello spazio a piano terra del Buonamici (ingresso da via Ricasoli 17). Resterà aperto fino al 5 ottobre con ingresso libero.
“Breddo è uno di quegli artisti che a Prato ha avuto un ruolo importante, tant’è che molti di questi quadri appartengono a collezionisti pratesi – ha detto il presidente Gestri – E’ un percorso interessante e affascinante che racconta un’epoca”.

Gestri e Elisabetta Breddo all'anteprima
Gestri e Elisabetta Breddo all’anteprima
“Abbiamo cercato, con il prezioso aiuto della famiglia Breddo, di ricostruire l’evoluzione dell’artista dalle prime opere all’ultima, dipinta nell’anno della morte – ha spiegato Tiezzi – Luci e spazi di questo allestimento ci hanno offerto la possibilità di valorizzare davvero i dipinti. E la dedica a Roberto Palma, che ci ha lasciato all’improvviso, è un segno di affetto a un uomo che ha fatto davvero molto per la cultura a Prato”.
Le opere di Gastone Breddo, artista veneto di nascita ma fortemente legato alla Toscana, tornano a Prato per la quarta esposizione (le altre risalgono al 1955, 1960 e 1975). La mostra antologica comprende quadri realizzati nel corso di sessanta anni di attività. 38 dipinti realizzati con tecniche varie e con vari soggetti, dai famosi cartocci alle nature morte e alle Venezie, insieme a un raro astratto risalente alla fine degli anni ’50. Una decina di quadri, appartenenti a collezionisti privati, sono visibili al pubblico per la prima volta. La mostra, come si è accennato, è anche un evento dedicato al vicepresidente di Terrena Roberto Palma, personaggio di grande rilievo nel panorama artistico e musicale pratese del Novecento e fondatore del Cepac (Centro per l’Arte Contemporanea) di Prato.

GASTONE BREDDO, BREVE BIOGRAFIA – Gastone Breddo nasce a Padova nel 1915, pittore e incisore è stato attivo soprattutto nel Veneto e in Toscana. Allievo di Virgilio Guidi e Bruno Saetti e successivamente di Giorgio Morandi. Alla fine degli anni ’30 del ‘900 collabora con disegni e testi di critica d’arte a numerose riviste specializzate: dal 1937 al 1939 “Gioventù Italica”, dal 1938 al 1941 scrive sul periodico padovano “Bo” e collabora alle riviste fiorentine “La Strada” e “Michelangelo”. Negli anni 1950-’51 dirige il bollettino della Galleria “Antico Martini” di Venezia. Nonostante la lezione di Morandi, Saetti e Guidi, Breddo percorre un cammino artistico solitario, conquistando uno stile limpido, dalle forme nette e delineate. Oltre a lasciarci una vasta produzione, ha messo a disposizione la sua esperienza nel campo dell’insegnamento, prima come docente al Liceo artistico di Venezia poi all’Accademia delle Belle Arti di Venezia e infine a Firenze. Nel 1963 vince infatti la cattedra all’Accademia, a Firenze, succedendo a Ottone Rosai, ne diventerà direttore fino al 1983. Alla biennale di Venezia del 1958 ha avuto una sala personale, ottenendo uno dei premi ufficiali nazionali. Come illustratore ha corredato il volume di Salvatore Quasimodo “Uomo del mio tempo” e ha realizzato la serie di dieci litografie per “Cinquant’anni di poesia” di Eugenio Montale.

L’ARMONIA DELLA FORMA – La mostra resterà aperta al pubblico fino a domenica 5 ottobre nei giorni di mercoledì e venerdì dalle 15.30 alle 19, il sabato dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19, la domenica dalle 15.30 alle 19. Ingresso libero.

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