L’intervento di Lucia De Robertis (Pd): “In commissione un lavoro intenso con 50 soggetti auditi che hanno espresso condivisioni, auspici, impegni alla collaborazione per la realizzazione degli obiettivi, ma anche, dubbi, perplessità e critiche”
Firenze – “Con l’adozione della proposta di piano regionale di gestione dei rifiuti inizia il percorso che ci vedrà confrontarci con la comunità toscana: con i suoi amministratori, con i corpi intermedi, con il mondo economico e produttivo, con i cittadini”. Così la presidente della commissione Territorio e ambiente Lucia De Robertis (Pd) inizia ad illustrare il piano regionale di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati – Piano dell’economia circolare (Prec).
De Robertis precisa che il piano è un adempimento agli obblighi di legge e un atto coerente con la pianificazione nazionale. “Questo piano è la visione che questa Regione ha della gestione dei rifiuti urbani (ma non solo) per i prossimi dodici anni, fra fase transitoria al 2028 e successiva fase a regime, pianificata fino al 2035”.
La presidente pone l’attenzione sull’importanza della fase che si apre oggi con l’adozione del piano che “è strategica per la realizzazione stessa degli obiettivi che il piano indica. I sessanta giorni delle osservazioni sono momento fondamentale per comprendere la capacità dei territori e della comunità toscana, in tutte le sue articolazioni, di saper condividere gli ambiziosi obiettivi del piano. Sono fondamentali per orientare al meglio le attività che i livelli di pianificazione territoriali, di ambito e locali, saranno chiamati a realizzare per dare concretezza alla visione complessiva di questo nostro atto”.
De Robertis ricorda il lavoro svolto in commissione con audizioni e consultazioni di quasi “cinquanta soggetti coinvolti nella filiera dei rifiuti: dalle autorità di ambito ai gestori del servizio e degli impianti di smaltimento, dalle Università alle associazioni di categoria e ambientaliste; dalla Scuola Superiore Sant’Anna all’Associazione Zero Waste; dall’Osservatorio sulla Legalità alla Caritas e al Banco Alimentare; dai Consorzi di recupero dei materiali all’ARPAT e al garante dell’informazione”.
Dai soggetti auditi, precisa la presidente, sono state espressi “condivisioni, auspici, impegni alla collaborazione per la realizzazione degli obiettivi ma anche, dubbi, perplessità e critiche. Alcuni di questi hanno trovato soluzione altri permangono: sarà la fase delle osservazioni, e del confronto coi territori, a doverli dissipare; una fase che deve assolvere a questo ruolo come confermato, in questi giorni, nei ripetuti appelli di vari soggetti a non ritardare l’adozione del piano”. De Robertis si augura che verranno formalizzate le osservazioni formulate nelle consultazioni e nelle audizioni. La presidente pone particolare rilievo sul lavoro di condivisione “nella costruzione dei criteri di gestione delle osservazioni e della formazione delle controdeduzioni che ad esse saranno predisposte.” Perché – conclude -il piano è scelta politica di questa assemblea, che lo adotta e lo approva. E scelta politica di questa assemblea devono dunque essere anche tutti i passaggi che ne determineranno il contenuto definit