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PIANETA TERRA FESTIVAL | Domenica 8 ottobre | il programma dell’ultimo giorno

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Ultimo giorno per la seconda edizione di Pianeta Terra Festival. Una domenica di incontri sin dalle 10 del mattino: all’Orto botanico Francesco Remotti, antropologo tra i più conosciuti in Italia, ci parlerà del rapporto simbiotico tra uomo e natura in alcune culture, mentre, nella Chiesa di San Francesco, alle ore 10, Monsignor Vincenzo Paglia, con Luigi Zoja ci proporranno un momento di riflessione profonda, per comprendere parallelismi e diversità tra la fragilità umana e la fragilità del pianeta.

Sempre in San Francesco George Monbiot, giornalista del Guardian e attivista tra più autorevoli, presenterà un’idea singolare e spiazzante: il futuro è sotto terra!  Ovvero nuove prospettive per rapportarci con il suolo su cui viviamo.

Alle 12:15 (Auditorium del Suffragio) tutti ‘ai fornelli’ con la cheffe Chiara Pavan per scoprire che cosa si intenda per cucina ambientale. Stessa location, ore 15, Carlo Cacciamani ci accompagnerà nel mondo della meteorologia tentando di spiegare “Perché aumento gli eventi climatici estremi”.

In San Francesco, alle 16:00, si parlerà di diversità alimentare, di forme alternative di nutrimento e della necessità di salvaguardare dal cambiamento climatico alcuni cibi che rischiano l’estinzione: “in cattedra” il giornalista della BBC Dan Saladino.

Alle 16:30 Emanuele Evangelista, nella sala Tobino di Palazzo Ducale, ci parlerà della “Madre Amazzonia”, il luogo dove ha scelto di vivere, lavorare e per il quale si batte. Giulio Ferroni proporrà nell’Auditorium del Suffragio, ore 17:00, un percorso tra le pagine più belle della letteratura italiana in cui si riconosce un’immagine, un’idea o una proiezione della natura.

Chiude il Festival in San Francesco, alle ore 19:00, il suo direttore scientifico, Stefano Mancuso, che con il duo musicale composto da Giampaolo Bandini e Cesare Chiacchiaretta, partendo da semplici ritmi africani e risalendo nei secoli la storia della musica, ci condurrà in un cammino tra melodia e natura tra parallelismi e spunti suggestivi. Un momento dinamico e originale per salutare il pubblico del festival.

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