L’assessora Alessandra Nardini ha risposto in Aula a un’interrogazione presentata da Giovanni Galli (Lega
di Cecilia Meli
Firenze – La Toscana è molto attiva sul collocamento mirato per i disabili, e sono ingenti le risorse stanziate. Gli ultimi due avvisi per l’assunzione di personale, con fondi di 6 milioni di euro, risalgono al luglio scorso. Ad affermarlo l’assessora regionale all’Istruzione, formazione professionale, università e ricerca, impiego, relazioni internazionali e politiche di genere Alessandra Nardini, che ha risposto in aula a un’interrogazione presentata da Giovanni Galli (Lega).
L’interrogazione, in merito ai dati sulla assunzioni degli iscritti al collocamento mirato in Toscana, metteva in risalto che, secondo un recente rapporto sul tema stilato dalla Uil Toscana, a fronte di 40.337 persone iscritte al collocamento mirato in Toscana per i disabili, secondo la legge 68/1999, nel 2021 le assunzioni sono state solo 9.771, il 24,2%: la quota è più bassa rispetto alla media nazionale del 38,5%, dato che a sua volta è più basso della media europea di circa 10 punti.
Galli sottolineava inoltre che “secondo il sindacato ci sono pochi controlli e sanzioni, una media di 150 euro al giorno”. Si tratta di dati “non proporzionali all’assenza di tutela e di opportunità per le persone con disabilità o per le categorie protette” secondo il consigliere. Galli chiedeva dunque “se la Regione, una volta venuta a conoscenza dei dati, ha analizzato le motivazioni che hanno portato a tali percentuali e quali misure ha deciso di mettere in atto per invertire la tendenza nel rispetto della legge 68/99”.
Nardini ha ricordato quale sia la normativa in materia e quali cambiamenti siano occorsi nel corso degli anni, sottolineando come alcune previsioni siano state disattese a livello nazionale creando imbuti e storture e un’assenza di governance nazionale. Di conseguenza, ha detto, “i servizi regionali sono stati abbandonati a se stessi rispetto al collocamento mirato, e questo ha provocato grosse difficoltà”.
L’assessora ha inoltre spiegato che i dati della ricerca Uil devono essere valutati rapportandoli ad alcuni elementi fondamentali di contesto. “Il numero di assunzioni va rapportato – ha osservato – al numero di posti di lavoro effettivamente disponibili in Toscana per i disabili, che nel 2022 risultano essere 11.811, quindi l’impegno dei servizi regionali sul collocamento mirato quasi satura la quota di posti vacanti, che piuttosto risulta ampiamente sottodimensionata rispetto al bacino di lavoratori iscritti. Questo dimostra che qualcosa nell’impianto della norma si è inceppato, e che servono una riflessione urgente e una sua revisione”. Inoltre, l’assessora ha sottolineato come la comparazione tra dati regionali e nazionali non sia possibile perché si applicano parametri diversi. “Se si usa lo stesso parametro la percentuale degli assunti nel 2021 in Toscana sale al 45,53%, percentuale ampiamente superiore al dato nazionale” ha spiegato.
Galli ha replicato che sono necessari interventi sul collegamento mirato e che serve un centro per l’impiego specifico.