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Sanità: il Consiglio regionale a favore del ‘riconoscimento in deroga’

Approvata all’unanimità la mozione che affronta il tema della carenza di professionisti sanitari e chiede una disciplina omogenea e coerente sul territorio nazionale per quelli che arrivano dall’estero con titoli non ancora riconosciuti dal ministero della Salute

di Emmanuel Milano, 13 ottobre 2023

Firenze – Il tema della carenza di professionisti sanitari al centro del dibattito del Consiglio regionale. L’Aula dell’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità, nella seduta del 12 ottobre, una mozione presentata dal gruppo di Italia Viva che impegna la Giunta e il suo presidente “a sollecitare in Conferenza Stato-Regioni la necessità di disciplinare in modo omogeneo e coerente su tutto il territorio nazionale l’applicazione della normativa, definendo i presupposti, gli aspetti fondanti e irrinunciabili comuni nonché individuando le caratteristiche dell’azione amministrativa per il rilascio del ‘riconoscimento in deroga’”.

Come illustrato dal proponente, il consigliere Maurizio Sguanci, c’è anche l’invito “a proseguire nel progetto sperimentale, previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n. 28 del 2022 estendendo, in tempi celeri, il riconoscimento in deroga a tutte le qualifiche professionali sanitarie in tutto il territorio regionale, sia presso le strutture sanitarie pubbliche che private, al fine di far fronte alla grave mancanza di figure professionali in grado di prendere in carico la salute di tutti i nostri cittadini”.

Una misura, ha spiegato il consigliere Sguanci, che “ha consentito durante l’emergenza Covid di far ricorso al reclutamento temporaneo di professionisti sanitari in possesso di titoli conseguiti in Paesi dell’Unione Europea ed extraeuropei, ma non ancora riconosciuti validi per l ‘esercizio della relativa attività sanitaria in Italia da parte del Ministero della Salute, per far fronte alla mancanza di figure a fronte di un costante incremento degli accessi nei nostri ospedali. Un’opzione che resta non rinunciabile, ma che rispetto al momento emergenziale deve essere disciplinata in modo diverso”.

Ha votato a favore dell’atto il gruppo di Fratelli d’Italia, come annunciato dal consigliere Diego Petrucci. “Va dato merito ai consiglieri Scaramelli e Sguanci di avere portato alla discussione in Aula una mozione che non ha un approccio demagogico. Se domani mattina venisse deciso di cambiare l’impianto normativo nazionale sulla formazione di medici e infermieri avremmo risposte concrete tra 5-10 anni. Nel frattempo rischiamo di non avere personale per i pronto soccorso e gli ospedali. Voglio ricordare che alcune delle misure prese dal ministro della Salute Orazio Schillaci sono in linea con quanto viene scritto in questa mozione”.

“Ha parlato di un atto interessante” annunciando il voto positivo anche il consigliere regionale della Lega Andrea Ulmi che ha però sottolineato come “non sia stato accettato l’emendamento che aveva proposto, con l’obiettivo di rendere meno scivolosa l’impegnativa, fissando dei paletti rispetto alla norma nazionale”. “È vero che mancano professionisti, ma è anche vero che quelli che ci sono hanno difficoltà ad essere assunti e per questo noi monitoreremo con attenzione la situazione”. Ulmi ha concluso chiedendo “attenzione alle prerogative degli infermieri che hanno studiato all’estero e che in alcuni casi non sono le stesse previste per chi si forma in Italia”.

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