La Garante toscana nel giorno delle celebrazioni per il 34esimo anniversario dall’approvazione della Convenzione internazionale dei Diritti del Fanciullo. “La strada da percorrere è quella della partecipazione reale e condivisa, della responsabilità comune”
di Federica Cioni, 20 novembre 2023
Firenze – “In questa epoca non pacificata, caratterizzata per lo più dal conflitto, da una disgregazione delle relazioni sociali ad ogni livello, personale, familiare, generazionale, di comunità, internazionale, l’appello alla garanzia dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dev’essere sentito come irrinunciabile da parte di qualsivoglia ordinamento che intenda qualificarsi come democratico. Ogni bambina e bambino ha diritto a vivere con dignità e libertà la propria infanzia e adolescenza ed ogni adulto ha il dovere di garantire tale diritto”. Così la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Toscana Camilla Bianchi, nel 34esimo anniversario dell’adozione, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989, della Convenzione Internazionale dei Diritti del Fanciullo.
Per la Garante occorre “ripartire da bambine, bambini ed adolescenti, assicurandone concretamente tutele e diritti. Diritti che assumono una particolare rilevanza nel momento storico attuale, laddove l’emergenza epidemiologica prima e gli effetti dei conflitti bellici internazionali poi, hanno determinato su infanti ed adolescenti effetti deflagranti in ambito psicologico, sociale ed educativo”.
A detta di Bianchi “Non possiamo non dimenticare, quanto ancora resti da fare per assicurare tali diritti, in un processo che non conosce sosta e che necessita di essere continuamente vivificato e sostenuto. Ce lo ricordano i dati, ce lo ricordano i tristi e tragici fatti di cronaca, ce lo ricordano gli orfani speciali, ce lo ricorda il numero delle persone di minore età fuori dalla famiglia, delle malattie mentali, dei disturbi del comportamento, delle dipendenze, della povertà educativa, della dispersione scolastica, della deprivazione alimentare e delle persone di minore età scomparse. Ce lo ricordano – continua – anche le aule dei Tribunali ed i numerosi richiami da parte del Comitato Internazionale delle Nazioni Unite deputato alla verifica dell’applicazione della Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo”.
In Italia negli ultimi 15 anni, osserva la Garante, la popolazione di bambine, bambini e adolescenti “ha rilevato un debito demografico, economico, sociale ed educativo preoccupante”. E in Toscana la situazione dell’infanzia e dell’adolescenza “non è rassicurante: circa 2mila minorenni sono stati allontanati dalle famiglie, oltre mille i minorenni stranieri non accompagnati sono presenti nel nostro territorio, il 15 per cento dei minorenni vive in condizioni di povertà relativa, il 20,3 per cento è a rischio di povertà ed esclusione sociale ed i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione, raggiungono la percentuale del 17 per cento”.
Ed è in questi momenti di “crisi e di emergenza a tutti i livelli personale, familiare, comunitario, internazionale che si è chiamati tutti insieme responsabilmente, innanzitutto come genitori ma anche come soggetti che a vario titolo operano in tale ambito, a garantire in modo sostanziale il migliore e superiore interesse delle persone di minore età, affinché non si incidano irreversibilmente quei fondamentali bisogni e diritti che infanti e adolescenti hanno e devono poter avere”.
La strada da percorre, conclude la Garante, è quella della “partecipazione reale e condivisa e della responsabilità comune che superi la dimensione del singolo per abbracciare quella di Comunità, che includa anche bambine, bambini ed adolescenti”.