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Carceri: Fanfani a Prato, grave carenza di personale

Visita del Garante regionale. Manca circa il 60 per cento di organico, soprattutto sottufficiali. La Dogaia è il primo istituto in Toscana per numero di detenuti presenti: 556 di cui 262 stranieri

di Federica Cioni, 1 dicembre 2023

Firenze – Una visita al carcere di Prato per toccare con mano la situazione. Lo scorso 29 novembre il Garante regionale Giuseppe Fanfani si è recato all’istituto accompagnato da due funzionari dell’Ufficio (Katia Poneti e Paolo Scalabrino) incontrando il direttore Vincenzo Tedeschi, il nuovo vicedirettore Domenico Ciaburri e il comandante Luigi Bove.

Dai colloqui intercorsi, anche in via riservata con 7 detenuti che ne avevano fatto richiesta, è emersa una situazione di grave carenza di personale, soprattutto sottoufficiali. “La situazione è condizionata in modo determinante. Manca circa il 60 per cento di organico e anche il numero degli educatori è di gran lunga inferiore alle necessità. Su 9 previsti, ne sono attivi solo 6, più uno con un contratto part time” dichiara il Garante.

Riguardo alla capienza, i numeri non confortano: la i posti previsti sono 589, alla fine di ottobre erano presenti 555 detenuti (556 alla data della visita del Garante) dei quali 262 stranieri. “Non si deve pensare che vi siano posti liberi” avverte Fanfani. “Per comprendere le reali disponibilità di spazio all’interno del carcere è importante tenere presente che 70 posti sono collocati nella sezione di semilibertà, che ospita attualmente 30 detenuti semiliberi. Per cui la parte penitenziaria ha un sovraffollamento indicativo di circa 30 persone”.

“Un’esperienza che continua a caratterizzare positivamente il carcere di Prato – aggiunge Fanfani – è la presenza del Polo Universitario penitenziario, che vede attualmente 40 studenti iscritti alle università toscane presenti alla Dogaia”.

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