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 Cure palliative, il piano regionale

Nella commissione guidata da Enrico Sostegni (Pd) l’audizione della dirigente della direzione regionale Sanità Monica Marini

di Angela Feo

Firenze – La commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), continua il lavoro di approfondimento sul settore delle cure palliative in Toscana. Ieri (martedì 23 gennaio) si è svolta l’audizione della dirigente della Direzione sanità, welfare e coesione sociale della Regione Toscana, Monica Marini. Il percorso parte da una mozione in materia presentata in Consiglio da Elisa Tozzi (FdI) e Irene Galletti (M5S), riassegnata alla commissione.

Marini ha evidenziato come le cure palliative e la terapia del dolore siano previste dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) e siano distinte per livello di complessità ed intensità assistenziale. Esse devono essere garantite da diversi ‘setting’: assistenza specialistica ambulatoriale; cure domiciliare di livello base e di livello specialistico erogate dalle Unità di Cure palliative; assistenza in ambito residenziale garantita tramite gli hospice, gli ospedali di comunità e le Rsa, erogata da equipe multidisciplinari e multi professionali; assistenza in ambito ospedaliero.

Ha poi ricordato come la legge 106 del 2021 preveda la redazione del Piano regionale per le cure palliative, per assicurare, entro il 31 dicembre 2025, l’uniforme erogazione dei livelli di assistenza in tutto il territorio nazionale. “Abbiamo sviluppato una riflessione su un piano di miglioramento del modello delle cure palliative – ha evidenziato Marini – anche se a livello nazionale nel 2022 eravamo tra le Regioni che erogavano prestazioni medio alte. Tra gli indicatori erano contemplati anche quello della tempestività della presa in carico e la corretta interpretazione del livello di cure. Inoltre dal 2022, nella nostra regione, si è registrato un incremento dei posti letto per questo tipo di cura”.

Il piano regionale per le cure palliative 2023-2026, come previsto dalla legge 106/2021 e dal DM 77/2022, è contenuto nella delibera della Regione Toscana dell’agosto 2023. “Tra le finalità generali dell’atto – ha spiegato Marini – vi sono il consolidamento delle cure palliative domiciliari e residenziali; la garanzia delle cure palliative in sede ospedaliera; il potenziamento della governance; l’implementazione delle cure palliative precoci; l’erogazione delle cure palliative per l’età pediatrica in tutto il territorio regionale; l’ampliamento della rete locale di assistenza attraverso le organizzazioni del volontariato di settore”.

Tra gli obiettivi specifici, invece, quelli di inserire la rete locale di cure palliative nel programma di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale; di incrementare la presa in carico domiciliare e arrivare a una unità di cure palliative domiciliari ogni 100mila abitanti, pari a 36 unità operative contro le 26 attuali; di aumentare il numero di posti hospice per raggiungere lo standard di 8/10 posti letto ogni 100mila abitanti, pari a 293 posti letti rispetto ai 185 attuali, e incrementare di 7 posti letto gli hospice pediatrici.

“Aumenteremo dunque i posti letto – ha detto Marini – anche se è nostra intenzione investire e rafforzare sempre più nella domiciliarità, consapevoli del fatto che le persone vogliono morire nella loro casa, mentre l’hospice serve come supporto in una fase di difficoltà della famiglia nella gestione di terapia del dolore”.

Infine la dirigente ha ricordato come l’Intesa della Conferenza Stato-Regioni del 2020 tratti la formazione del volontariato in cure palliative e terapia del dolore, “a riconoscimento del grande valore apportato al sistema dalle organizzazioni di volontariato che da sempre, oltre a svolgere un’azione di stimolo e di relazione con le istituzioni, affiancano le equipe di cura offrendo vicinanza, supporto e conforto alle persone malate e alle loro famiglie”.

“Sul tema delle cure palliative abbiamo altre richieste di audizione da parte di associazioni – ha affermato Sostegni – . Valuteremo a conclusione del percorso di audizioni se c’è spazio per un adeguamento dell’atto della consigliera Tozzi, per dare degli indirizzi, o se proseguire con un lavoro di monitoraggio”.

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