Roma, 1 febbraio 2024. Sabato 10 febbraio, il Museo delle Civiltà di Roma ospita Ricostruire un senso del paesaggio per recuperare la memoria: tre film sulla Palestina, un pomeriggio dedicato ad approfondire la storia del territorio e del popolo palestinese attraverso i racconti di registe e registi di generazioni diverse. A partire dalle ore 15.00 saranno proiettati presso la Sala Conferenze “Filippo Maria Gambari” ( Palazzo delle Scienze, Piazza Guglielmo Marconi 14, Roma) i film Home Movie Gaza (2013) di Basma Alsharif; Tall el Zaatar (1976) di Mustafa Abu Ali, Jean Khalil Chamoun e Pino Adriano; letter to a friend (2019) di Emily Jacir, la cui presentazione costituisce la sua anteprima a Roma. L’evento si inserisce nel contesto di un più ampio progetto di ricerca condotto dalla curatrice Marta Federici, sviluppato con il sostegno del programma Italian Council, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura con lo scopo di promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo. Il progetto di Federici, Geografie dei sé / Geographies of the Selves, esplora nel suo complesso la produzione di immagini e l’elaborazione di narrazioni in opere video e film sperimentali che investighino i territori in trasformazione nella regione mediterranea. Indagando il ruolo e le possibilità delle pratiche artistiche nel farsi testimoni dei profondi processi di cambiamento che hanno alterato e alterano la conformazione sociale e fisica della regione mediterranea, la ricerca sviluppa una riflessione su temi quali la costruzione delle narrazioni egemoniche, il ruolo della memoria storica e personale, il paesaggio come campo di negoziazione del senso di identità e alterità, la capacità umana di elaborare la dimensione spazio-temporale e come collocarsi in essa. Le proiezioni proposte al Museo delle Civiltà originano, in particolare, dal dialogo tra la curatrice italiana e l’artista e regista palestinese Emily Jacir, che accompagneranno le proiezioni insieme alla regista tedesca Monica Maurer, intervallandole con momenti di conversazione. Nella sua ricerca Jacir ha raccontato, dalla fine degli anni Novanta, l’esperienza collettiva palestinese attraverso storie individuali, sociali e politiche, mentre Maurer è attiva dagli anni Settanta nella creazione e salvaguardia di archivi cinematografici e fotografici dedicati alla storia contemporanea palestinese. Le proiezioni intendono mettere a confronto sguardi registici eterogenei per metodi e attitudini: alle visioni liriche e oniriche di Home Movie Gaza è affiancata la narrazione epistolare e diaristica di letter to a friend e l’approccio documentaristico di Tall el Zaatar. Nel loro succedersi, i tre film ricompongono una mappa delle geografie palestinesi che, attraversando il tempo e lo spazio, si muove dai paesaggi della striscia di Gaza ai territori occupati della Cisgiordania, spingendosi fino ai territori della diaspora palestinese durante la prima fase della guerra civile in Libano, a metà degli anni Settanta del XX secolo. Le conversazioni che accompagneranno le proiezioni vogliono approfondire i percorsi artistici e professionali delle registe e presentare la collaborazione fra Jacir e Maurer nel recupero, restauro e digitalizzazione delle trentatré bobine del documentario Tall el Zaatar, dimenticate per trentasei anni nei depositi della fondazione AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico) e, grazie a loro, nuovamente disponibili al pubblico e salvaguardate come testimonianza della memoria collettiva palestinese. Prima produzione cinematografica italo-palestinese, attraverso il caso del film Tall el Zaatar sarà possibile condividere riflessioni anche sull’esperienza del Palestinian Film Unit, sull’importanza delle testimonianze audiovisive nella ricostruzione della memoria e, infine, sulle relazioni e collaborazioni tra Italia e Palestina in prospettiva storica. Di fronte agli scenari di guerra contemporanei, l’appuntamento si propone di esplorare il contesto storico della regione e le storie di vita quotidiana della popolazione, nella convinzione che sia di vitale importanza, in questo momento, ripartire da esse. |