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Legalità: sicurezza lavoro e processo Keu, osservatorio regionale apre confronto con organizzazioni sindacali

Prima sigla ascoltata la Cgil. Seguiranno le audizioni di Cisl e Uil. Il presidente Andrea Bigalli: “Impegnati su molti fronti, appello alla Regione per rafforzamento ispettorato lavoro. Su vicenda Keu Cgil si costituirà parte civile”

di Federica Cioni, 2 febbraio 2024

Firenze – Sicurezza sul lavoro, Gig Economy, mafia straniera e caporalato, processo Keu. Sono questi i temi, caldissimi, che l’Osservatorio toscano per la legalità ha messo in agenda da mesi e sul quale ha aperto confronti e dibattiti serrati.

Nell’ultima riunione, mercoledì 31 gennaio, il presidente don Andrea Bigalli ha aperto le audizioni con le sigle sindacali. Primo confronto con la Cgil che per bocca della segretaria Gessica Beneforti con delega, tra le altre, ad appalti e legalità, ha assicurato che “sul processo keu il sindacato si costituirà parte civile”.

Nelle prossime settimane saranno invitati anche i rappresentanti di Cisl e Uil. “Già da questo confronto – dichiara Bigalli – i temi emersi sono molti e li approfondiremo tutti. Credo che alla fine di questo giro di consultazioni una prima tappa sarà quella di rivolgere un appello alla Regione per promuovere e rafforzare l’ispettorato sul lavoro”. Il presidente non si lascia infatti sfuggire un altro, grande nodo all’attenzione dell’Osservatorio già discusso con la Cgil: le infiltrazioni mafiose. “Il caporalato, soprattutto in attività come ristorazione e pubblico esercizio, è in mano alla mafia straniera. Occorrerà coinvolgere anche le Camere di Commercio per contrastare il fenomeno”.

Sulla Gig Economy, e cioè su quel modello di economia del lavoro basato sulla chiamata occasionale e temporanea (esempio più calzante i riders), nel confronto con la Cgil è emersa la necessità di continuare a monitorare il fenomeno senza tralasciare il mondo, altrettanto complesso, delle partire IVA. 

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